Toti riempie di soldi i giornali per fare propaganda sulla Liguria (e su di sé)
VERSO LE REGIONALI - Sansa: “Spesi fiumi di denaro pubblico”
DI G.B.
Un mare (ligure) di soldi per avere buona stampa: il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, spende ben 20 milioni di euro l’anno per comunicazione e pubblicità istituzionale. Una parte di questi soldi è impegnata per spot, pagine e iniziative che promuovono le bellezze regionali e il turismo. Ma una bella fetta è pericolosamente vicina alla propaganda. È quanto sostiene Ferruccio Sansa, consigliere regionale della Lista Sansa, che tiene aggiornato il conto delle spese, le denuncia in consiglio e le diffonde sulle pagine web.
L’ultima scoperta è arrivata con la risposta a un’interrogazione che Sansa ha presentato proprio in Consiglio regionale. La giunta Toti nel 2024 ha firmato contratti per 125 mila euro con il gruppo Corriere della Sera. Per pagine di pubblicità e azioni di comunicazione sui profili social del Corriere. Ma anche per l’organizzazione di eventi con la partecipazione del direttore Luciano Fontana, due vicedirettori e l’editore, Urbano Cairo. “Sono soldi ben spesi”, commenta Sansa. “Ho consultato gli archivi. Il quotidiano di via Solferino in un anno ha citato Toti 58 volte, una ogni 6,2 giorni. Il presidente della Regione ha avuto sul giornale ben otto interviste, una ogni 45 giorni. Altri otto servizi hanno parlato di Toti e del suo governo della Liguria. Il presidente ha avuto infine altre 42 citazioni. In undici occasioni, sulle pagine del quotidiano è comparsa anche una fotografia di Toti (una volta ogni 33 giorni). Insomma: diciamo che Toti non si può lamentare della copertura che il Corriere ha dato alla sua attività politica e amministrativa”.
Non è l’unico quotidiano a beneficiare degli investimenti regionali liguri. Anche il gruppo del Sole 24 Ore ha stipulato contratti per 112 mila euro. Per eventi e iniziative, per il “branding Liguria” e per “experience enogastronomica delle eccellenze liguri”. “Questa è la ragione per cui non comprerò più il Corriere e il Sole”, continua Sansa. “Credo che l’informazione abbia un compito altissimo: informare i cittadini e dare loro gli strumenti per partecipare alla vita della nostra società. Ma per questo i giornali non solo devono essere indipendenti dal potere, ma devono anche mostrarsi tali. Ne va del rapporto di fiducia con i lettori. Se ricevono somme da chi governa una regione, rischiano di mostrarsi condizionati quando devono scrivere e fare inchieste sul politico con cui hanno rapporti economici”.
Le somme sono spese in parte direttamente dalla Regione, in parte da agenzie e partecipate come Liguria Digitale e InLiguria. Nel bilancio previsionale di InLiguria è indicata la cifra di 11,8 milioni in un anno per spese di attività istituzionali finanziate con contributi ordinari. “È il più grande piano di propaganda degli ultimi anni”, dice Sansa. Giustificato con voci di spesa come “rafforzamento delle attività di possibile valorizzazione del territorio ligure”; o “attività di stesura e attuazione dei piani di comunicazione”. In un caso, era indicata questa arzigogolata causale: “La Regione Liguria ha assunto il ruolo di facilitatore e responsabile di azioni che hanno contribuito a creare l’ecosistema turistico ligure”. Gli 11,8 milioni di spesa previsti per il 2024 sono un salto del 256 per cento rispetto ai 3,3 milioni del 2022. “Il turismo è ormai il cavallo di Troia per far passare spese milionarie in pubblicità e iniziative di ogni genere”, conclude Sansa. “È propaganda pagata con soldi pubblici. Nessun’altra Regione italiana arriva a spendere oltre 20 milioni l’anno. Se fossero impiegati per la sanità risolverebbero il problema delle liste d’attesa”.
Nessun commento:
Posta un commento