martedì 11 aprile 2023

Creduloni


Che differenza c’è tra i creduloni della statua che piange sangue e coloro che credono che la guerra si risolverà con la sconfitta della Russia? Nessuna. Tutte e due gli eventi vengono supportati dalla spinta fetecchia, nel primo caso fomentata da chi necessita di questi eventi per convincersi dell’esistenza soprannaturale, nel secondo dai media di regime di proprietà dei potentati economici che dalla guerra, come da tradizione, imbottano guadagni favolosi. La creduloneria la fa da padrona: si crede a fenomeni che portano a vedere il meglio nell’aldilà, si crede che il conflitto come quello ucraino finirà con vincitori e vinti, dimenticando che la Russia possiede 6mila testate nucleari e che è condotta da un malato di mente. Per farsi un’idea lontana da commenti di parte, occorrerebbe informarsi sulla storia, su come il Donbass sia stato messo a ferro e fuoco in anni passati, rendersi conto della politica di Nato e Usa in quelle zone martoriate, su come sia utile a Biden questo conflitto lontano dai confini americani, su come l’appisolato Joe sogni di destabilizzare l’intera area per il suo predominio. L’Europa infine è completamente nelle mani del presidente americano, senza alcuna politica decente, seria, articolata. Macron per fortuna si sta svegliando, sta capendo l’indecente situazione che uniforma il vecchio continente a lacchè borotalcati. La speranza è che i creduloni rientrino in se stessi e che il dialogo vinca su questo bellicismo insulso che arricchisce pochi e rintrona molti, in modalità allocchi davanti ad una statua ingrassante conti bancari di scellerati. 

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