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di Marco Travaglio
I moniti di Mattarella sono come il placebo: ti illudi che ti curi, invece è acqua fresca. Prendiamo l’ultimo, spacciato dai media per un j’accuse al governo Meloni-Condoni. Stampa: “Evasione fiscale, l’altolà del Colle”, “La moral suasion del Quirinale”. Rep: “Mattarella difende la lotta contro l’evasione”. Corriere: “Mattarella sull’evasione fiscale: ‘Tema centrale del Pnrr, non si cambierà’”. Messaggero: “Mattarella rassicura la Ue: ‘Sull’evasione fatto molto’”. In effetti, avendo firmato un anno fa il condono fiscale di Draghi e ora la legge di Bilancio meloniana con 10 condoni fiscali, tetto ai pagamenti cash a 5 mila euro e niente multe a chi non fa pagare fino a 60 euro col Pos, ha fatto molto anche lui: a favore dell’evasione, però. Se avesse voluto dare l’“altolà”, non avrebbe firmato la manovra. Se avesse esercitato la moral suasion, avrebbe avvisato per tempo: o levate le 12 norme-vergogna, o niente firma. Invece ha fatto come Napolitano e i coccodrilli: ha mangiato tutto, poi s’è messo a piangere.
Ma i presidenti della Repubblica, da vent’anni a questa parte, sono più ineffabili dei papi, quindi nessuno nota la contraddizione. Eppure, a smentire le panzane del governo avallate dal Colle, basta la Relazione tecnica della stessa manovra Meloni: i nuovi condoni fiscali – camuffati da “tregua fiscale” da chi s’è inventato il condono edilizio di Conte – non solo non porteranno un euro allo Stato, ma rapineranno 3,6 miliardi in nove anni, di cui 1,6 nel 2023. Un tempo si diceva che facevano schifo, ma almeno facevano cassa: ora la svaligiano. Lo Stato non solo abbuona un sacco di soldi dovuti da chi non ha pagato: ma, anziché guadagnarci, ci rimette. Dal do ut des Stato-evasori si passa al do, punto. E chi dà? Gli onesti che pagano le tasse, le multe e le more. Gli onesti pensionati che si vedono bloccare la rivalutazione. Gli onesti lavoratori dipendenti che pagano aliquote fino al 43% contro il 15% degli autonomi fino a 80 mila euro. E gli onesti poveri che non trovano lavoro, un tempo “disoccupati” e ora “occupabili” nella neolingua della destra meno sociale e più iniqua d’Europa. Siccome però il diavolo si annida nei particolari, nella Relazione c’è una coincidenza interessante. Lo stralcio delle cartelle esattoriali 2000-’15 sotto i 1.000 euro costerà allo Stato 784 milioni (è falso – come dice la premier – che fossero inesigibili e costasse di più riscuoterle che annullarle: si annullano anche crediti residui che i contribuenti stavano saldando a rate e quelli a stralcio nell’ambito della Rottamazione-ter di Draghi). E levare il Reddito ai disoccupati farà risparmiare 734 milioni. Quindi, come Robin Hood alla rovescia, il governo preleva 734 milioni dalle tasche dei poveri per darne 784 agli evasori. I 50 mancanti arriveranno cash, in nero.
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