mercoledì 2 novembre 2022

Marco

 

Chi può e chi non può
di Marco Travaglio
Ci voleva Giorgia Meloni per trasformare Repubblica da tifosa a nemica dell’ergastolo ostativo per i boss irriducibili. La norma è copiata paro paro da quella approvata alla Camera dalla maggioranza di Draghi (eccetto Iv) il 1° aprile. Rep allora esultò: “Come cambia l’ergastolo ‘ostativo’… Si muove finalmente il Parlamento… Maria Falcone: ‘È un buon testo’. Un sì pieno da Pd, M5S, FI e FdI. Perplessità da Iv”. Ieri, sullo stesso testo ma firmato Meloni, contrordine compagni. Rep lo fa rientrare nel titolone “La notte dei diritti” insieme alla boiata sui rave party: “Approvate le regole per mantenere l’ergastolo ostativo. Gli avvocati: incostituzionale”, E affida il commento a due critici: Giancarlo De Cataldo (“Umanità e rieducazione valgono pure per il carcere a vita”) e don Gino Rigoldi (“Non serve essere più duri con i detenuti”). Niente più “finalmente”. E Maria Falcone? Pussa via. È il replay della Blocca-prescrizione: Rep l’aveva invocata per 20 anni contro B.. Ma appena ci pensarono i 5Stelle con la legge Bonafede, Stefano Cappellini di Rep li attaccò con le stesse parole di B.: “Giustizialisti”, “manettari”, violatori dei “diritti degli imputati”. Da quelle parti una legge non si giudica dal contenuto, ma dall’autore: se è amico, applausi per qualunque porcata; se è nemico, ha torto a prescindere, anche se ti dà ragione.
L’apoteosi del doppiopesismo si registra sul Covid. Meloni critica il lockdown di Conte, come faceva Stampubblica, e gli obblighi vaccinali di Draghi, molto graditi a Stampubblica. Che ora le dà torto su tutto. Ma il 29.4.2020, quando Conte confermò la chiusure per altri 20 giorni, La Stampa titolò “Fase 2, la falsa partenza” e sbeffeggiò le restrizioni “da Monty Python”. E Cappellini su Rep bombardò Conte “uomo solo al comando” che si “attarda” nelle chiusure mentre “la Germania ha riacceso i motori, la Spagna idem e Macron ha già dato alcune date di riaperture”. Ora che Meloni dice le stesse cose, Rep titola: “Il revisionismo della premier: ‘Italia chiusa, ma più morti’”. Anche Minzolini e Sallusti odiavano i divieti di Conte e adoravano gli obblighi di Draghi, ben più duri e discriminatori. Giornale: “Obbligo e Green pass, Draghi asfalta i ribelli No Vax”, “Violenza No Green pass”, “No Vax terroristi”. Libero: “Criminali No Vax”, “Follia No Vax, è caccia all’uomo”, “La piaga dei medici No Vax”. Ora Meloni riporta in corsia i medici No Vax. E oplà: applausi scroscianti da Minzo e Sallusti, che attaccano chi dice oggi ciò che loro dicevano fino a ieri. Libero: “Nostalgici del Covid”, “Gli irriducibili della pandemia”. Giornale: “La sinistra rimpiange la pandemia”. Qualcuno penserà che abbiano cambiato idea. Errore: in mancanza di idee, hanno solo cambiato padrone.

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