Meno male che Silvio c’è
di Marco Travaglio
Il meglio delle ultime Berluscomiche è lo stupore dei commentatori e dei politici. Dopo aver appreso con gran sorpresa da Meloni che B. è un ricattatore, ora scoprono di punto in bianco che è pure amico di Putin. Ma vanno capiti, perché si erano appena riavuti da altre sorprendenti scoperte: B. non è né un liberale moderato europeista, né il garante contro il populismo-sovranismo degli alleati, anzi è peggio di loro; i putiniani non sono quelli delle liste diRep&Corriere – Conte, i pacifisti, Orsini e il Fatto– ma B. e gli altri eletti di FI che applaudono il suo peana a Putin; più che ai valori euroatlantici, B. è interessato ai suoi processi e alle sue tv; la destra, a Palazzo Chigi e ai vertici delle Camere, non mette gente di sinistra, ma una donna e due uomini di destra; il M5S non è morto, anzi Conte sta per guidare l’opposizione; il “terzo polo” è sesto e Ollio&Ollio già litigano; Draghi non ha cavato un ragno dal buco in Europa neppure sul tettuccio rialzabile al prezzo del gas; la dipartita del suo governo e della sua Agenda non scatena rivolte di piazza né ondate di suicidi; a Palazzo Chigi e al Mise, fra le foto dei premier e dei ministri, c’è da 76 anni quella di Mussolini che ricoprì entrambi le cariche; e altri fenomeni inimmaginabili.
Noi, lo confessiamo, non riusciamo a stupirci di nulla perché sapevamo tutto. Chissà che mestiere fanno, o dove hanno la testa, gli stupefatti. È dal 2001 che B. è il compare preferito di Putin. E da allora non ha fatto altro che lodarlo come uomo di pace, farci bisbocce nelle sue ville e nelle di lui dacie e asservirci vieppiù al gas russo: prima, durante e dopo l’assassinio Politkovskaja, l’invasione della Crimea, le mattanze in Cecenia, in Siria e in Ucraina. Il tutto fra gli applausi della stampa di destra e nell’indifferenza di quella “indipendente” (per non parlare di Rep che pubblicava le veline a pagamento del Cremlino nell’inserto Russia Today). Anche il Pd, che ora cade dal pero e si straccia le vesti (anche per le cose vere dette dal fuori di testa nel fuorionda sui rischi mortali che ci fa correre la Nato e sugli otto anni di massacri ucraini in Donbass), era molto distratto: infatti con B. governò tre volte (Monti 2011, Letta 2014, Draghi 2021). Ad agosto, mentre cacciava Conte dal campo largo per lesa draghità e filoputinismo, Letta disse che invece “con Forza Italia abbiamo lavorato bene”. Oggi è anche molto stupito perché Gasparri vuol cancellare la legge 194: ma la voleva cancellare anche quand’era alleato del Pd. Certo, dev’essere frustrante passare la vita a rimuovere la realtà, a costruirne una di fantasia a uso dei padroni italiani ed esteri, poi sbattere le corna contro i fatti veri, esclamare “ohibò, chi l’avrebbe mai detto” e sentirsi rispondere: “Guarda che lo dicevano tutti tranne te, pirla!”.
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