Lui è Francesco Benozzo, poeta, musicista e filologo; e questa è la sua visione dell’evento di questi giorni:
«La prosopopea per la morte della regina d’Inghilterra è imbarazzante. Per chi ha vissuto lunghi anni in un paese di lingua e cultura celtica, come è capitato a me nel vostro Galles, è addirittura offensiva, se solo si pensa ai soprusi britannici nei confronti di quelle culture millenarie. Celebrare il simbolo del più becero colonialismo moderno e contemporaneo, e dunque ciò che rappresenta, fa solo venire i brividi. Un proverbio gallese, come lei ben sa, recita: “Meglio la carestia piuttosto che il mare mosso a Bangor, meglio la peste piuttosto che i regnanti inglesi”.
Spero che qualcuno scriverà prima o poi un libro serio sulle nefandezze perpetrate da questa ricca signora amante del tè e della solidarietà di palazzo nei confronti dei suoi sudditi dell’Australia, delle Bahamas, del Canada, della Giamaica, della Nuova Zelanda, di Papua Nuova Guinea e di Santa Lucia durante i suoi interminabili 70 anni di regno».
[F. Benozzo, intervista rilasciata a “Radio Cymru”, 10 settembre 2022]
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