Ci servirà il Vernacoliere
DI MICHELE SERRA
In casa mia la campagna elettorale è iniziata ufficialmente ieri, 21 luglio, alle 13,05 in punto, quando il leghista Morelli ha dichiarato a Rainews che il governo Draghi è stato fatto cadere da Enrico Letta «che vuole la droga libera».
Normalmente le frescacce dei politici, specie con questo caldo, sono per me ragione di moderato divertimento. Invece (con questo caldo) mi sono alzato in piedi e ho cominciato a inveire contro il tizio come se avessi ancora vent’anni e dunque credessi ancora che la verità esiste, come ingenuamente capita in gioventù; e gli ho detto, ad altissima voce, quello che merita un sottosegretario di Draghi che non ha votato la fiducia a Draghi e ora, vigliaccamente, accusa di draghicidio proprio chi ha votato la fiducia a Draghi. Superior stabat lupus: niente come Il lupo e l’agnello descrive l’invincibile alleanza tra la menzogna e la protervia.
Per fortuna ero solo nella stanza e nessuno ha potuto vedermi in quello stato. Sta di fatto che, dopo lunghi mesi nei quali ero sostanzialmente asintomatico, la febbre della politica mi ha ripigliato a tradimento.
E so già che peggiorerà: ci sono in giro decine di persone con la pistola fumante (uno è Tajani, compresente in decine di telegiornali, forse fa uso di ologrammi) che esprimono vivo apprezzamento per Draghi, anzi sono più draghiani di Draghi, e soprattutto, pur avendo fatto cadere Draghi, sono più draghiani di chi ha votato la fiducia a Draghi. Sento che, in questa stramba estate elettorale, non ci basterà più il vecchio titolo di Cuore “Hanno la faccia come il culo”. Dovremo ricorrere, per le licenze poetiche, al Vernacoliere.
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