Mea culpa!
Faccio pubblica ammenda per ciò che scrissi in merito alla vicenda che coinvolse il padre della deputata Boschi, assolto perché il fatto non sussiste; a volte mi faccio trasportare da ciò che leggo sui giornali, in preda a quell’impazienza di giustizialismo di cui purtroppo ammetto di essere, in qualche occasione, portatore insano. Comprendo appieno il dolore della famiglia Boschi in questi sette anni, sperando di trovare la pazienza in futuro per attendere l’esito del giudizio finale prima di commentare fatti riguardanti politici e potenti, anche se sette anni sono un tempo infinito ed inaccettabile. Scusandomi confermo però immutata la mia personale antipatia politica per la deputata, per il rignanese e per il partito panda che li vede protagonisti.
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