mercoledì 8 giugno 2022

Le liste di Alessandro

 

Vai con le liste. Dai ladri di biciclette ai celiaci: così si risolleva l’editoria
di Alessandro Robecchi
Mozzarella, pomodori, lo yogurt, mezzo chilo di pane, due etti di prosciutto, uova, pancetta e un po’ di frutta, vedi tu cosa trovi. Ah, è finito il sale, mi raccomando, e già che ci sei, i cereali per la colazione. Questa è la lista che il Copasir mi ha lasciato attaccata al frigorifero, e poi se n’è andato a lavorare. Fa un lavoraccio, poverino, passa il suo tempo a smentire di aver compilato tutte le liste attribuite al Copasir che girano – in primis quella dei putiniani. Molto stressante.
La lista comunque è incompleta (quella dei putiniani, non quella sul frigo). Manca Putin, per esempio, che non è un dettaglio, manca il papa e, siccome dai sondaggi continua a risultare che il 50-60 per cento degli italiani è contrario all’invio di armi all’Ucraina (il che equivale ovviamente a essere putiniani), mancano più o meno una ventina di milioni di nomi. Compreso (lo dico, me ne assumo la responsabilità) il signor Fernando del terzo piano, che ha espresso le sue perplessità sul Donbass mentre aspettava l’ascensore, che tra l’altro lascia spesso aperto al suo piano (maledetto), per cui è già in due liste: quella dei putiniani d’Italia e quella degli stronzi che bloccano l’ascensore.
Può anche darsi che la pubblicazione di liste di proscrizione sia un buon metodo per superare la crisi dei giornali in Italia: pubblicando molte liste di personaggi sgraditi, e facendole sempre più lunghe, chiunque vorrà controllare la presenza di amici e parenti. “Ehi, Gino, ho visto che sei nella lista dei manciniani d’Italia, che sostengono il Ct della Nazionale”. “Dannazione – risponde Gino –, come l’avranno saputo!”.
Attenzione, la cosa potrebbe prenderci la mano. Sempre leggendo i giornali, si potrebbe stilare una lista di quelli favorevoli alle liste, oppure una lista di quelli contrari alle liste, o ancora comporre liste con il famoso metodo “a cazzo”, da pubblicare quando c’è carenza di liste: la lista dei celiaci, la lista dei pescatori di frodo, la lista di chi possiede animali a pelo lungo (notoriamente sostenuta dalla lobby di produttori di spazzole). A questo punto – suggerimento al direttore, mi permetto – non ha senso combattere l’uso e abuso degli elenchi di persone da cacciare dal consesso civile e dalla tivù, meglio passare al contrattacco. Per esempio, compilare e pubblicare la lista di deputati e senatori che hanno votato il Jobs act, oppure la lista degli evasori fiscali, o addirittura la lista dei domestici di Gianluca Vacchi che non tengono il tempo nei suoi balletti su Tik Tok. Pensiamoci, aumenterebbe l’occupazione, perché il Copasir dovrebbe assumere migliaia e migliaia di compilatori di liste: “Lista di quelli che ieri non avevano la bicicletta e oggi ce l’hanno. L’avranno rubata? Nel dubbio, ecco i loro volti”. È anche possibile pensare a un sistema di incentivi: se nella stessa settimana uno compare in tre liste distinte (che so, putiniani, possessori di auto Gpl e tiratori con l’arco) potrà godere di un piccolo sussidio sotto la voce “sostegno all’editoria”.
Tutto questo in attesa della pubblicazione (sarebbe l’ora!) di un elenco piuttosto corposo: la lista di quelli che guadagnano 3 euro l’ora, che conterrebbe milioni di nomi e facce di gente che delle liste di putiniani non sa che farsene, se ne sbatte allegramente, non capisce nemmeno di cosa cazzo state parlando, perché troppo impegnata a mettere insieme il pranzo con la cena e a tirare l’anima coi denti. Bon, pazienza, basterà raccontargli che è colpa di Putin e andrà tutto benissimo.

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