martedì 17 maggio 2022

Pedissequamente

 

Leggo e rileggo quotidiani alla ricerca di un lampo, una freccia, un propulsore che mi porti a migliorare me stesso e le mie convinzioni, ahimè oramai morfologicamente assuefatte da novità e innovazione morale. 

Comprendo gelidamente che porsi sempre su uno sgabello per additare colpe agli altri che ritrovo nell'imbuto della coscienza, sia oramai operazione subdola ed inefficace. Attorniato come sono da fetecchie d'ogni tipo, rivolgo sguardo ed ansia al di là della siepe, oltre l'Infinito, al fine di convincermi dell'esistenza di qualcosa di fruibile che disti anni luce dal pedissequo. 

Pandemia, guerra, forbici sociali, incongruenze economiche, stress lavorativi, disparità: come si possa vivere felici è un mistero, al pari di vedere ancora persone innamorate della quotidianità, del risveglio a poco poco illuminato dall'ennesima meraviglia, normalizzata dal nostro bullismo emotivo, dell'arrivo della luce ad opera di quell'astro fonte di vita che tra non molto, se paragonato all'infinito, inizierà a gonfiarsi sino ad inglobare tutto il sistema planetario per quella fine che è regola massima dell'architetto sommo, Dio o caso a seconda della scelta. 

E allora mi domando perché si debba trascorre tempi dirompenti a scassarci gli zebedei in facezie di poco conto, a tralasciare il fatto che moltissimi attorno a noi, o forse noi stessi, non possano vivere del tempo come meglio gli aggradi, senza mutui, balzelli, bollette, dirette no stop su guerre e pestilenze, talk show demenziali, fobie, viaggi esotici obbligati dall'imposizione di dover emergere sull'altro, yacht vergognosi, auto becere e stucchevoli, visibilità arrogante ed indegna per esseri finiti quali siamo. 

Tutto pare essere propinato per rintronare menti liofilizzate e atrofizzate ad hoc per non portare problemi ai pochi che, apparentemente, se la stanno spassando. 

Non esiste più né sinistra, né destra; le campagne elettorali ridotte a quanto di più sfottente la nostra dignità possa esistere, mentre attorno la maggioranza non ha più voglia e stimolo di farsi un'opinione, essendo stata imbrigliata ed miniaturizzata dallo stantio al potere, dall'inamovibile in tolda. 

Pochi pensieri, confusi, frullati per invogliarci a guardar bene l'uccellino che quasi soffocato da smog e rumore, anche oggi svolazzerà attorno alle nostre frenesie senza alcuno scopo. 

Cercatelo, forse ha con sé la nostra vera umanità. 

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