giovedì 14 aprile 2022

L'annuale insulto

 


Ogni anno, di questi tempi, all'uscita dei dati, mi sveglio con il canonico insulto proveniente dalle sfere celesti, inviatomi da qualche entità soprintendente la quotidianità; un epico insulto rivolto a me che come tanti altri subisco di default il prelievo alla fonte delle tasse, che tra l'altro credo che pagherei pure se avessi partita Iva, ma non è detto perché, lo ammetto, bisognerebbe trovarcisi in quella situazione in cui, se si seguisse la norma, vedresti evaporare quasi la metà dei tuoi guadagni dell'anno. Ma tant'è che l'urlo alla Munch mi rintrona alle mie colpe, perché per molti il pagar balzello è un crimine contro l'umanità, pur continuando ad affollare i pronto soccorso, a importunare il medico di famiglia per le ricette, scorrazzare nei parchi illuminati sedendosi su una panchina e portando i figli alle scuole dell'obbligo; ogni anno quindi vengo assalito dal canonico urlo subliminale "Coglione!", mentre assisto impotente allo snocciolamento dei dati riportati in vignetta. Pur vedendo Suv a nastro, localoni alla moda pregni di entusiasti frequentatori, il lusso in ogni dove, l'esodo per vacanze da sogno, solo, dico solo, il 4 per cento degli italiani miei compagni di avventura su questa palla, dichiara più di settantamila euro all'anno! 

Il 70 per cento dei miei connazionali dichiara tra i 15 e i settantamila euro.  

Il 27 per cento ne dichiara non più di 15 mila euro.

E ci sono più di dieci milioni di persone che sono in povertà assoluta e non dichiarano nulla. 

Gli imprenditori con ditte individuali dichiara 19.900 euro all'anno (ragazzi fatevi sentire che qualche biglietto da 50 ve lo allungo!) 

Ed ora probabilmente inizieranno a fare le multe ai commercianti che non utilizzano il POS, sempre che i partiti che proteggono gli evasori, non faccio nomi ma è lampante chi siano, lo permettano. 

E quindi il ritorno della botta annuale di "Coglione!" è nuovamente riecheggiata in cervice, mentre assisto ai dividendi di 250 milioni per gli azionisti Ferrari, al 37 percento in più di ricavi delle maison del lusso alla Piquadro, all'assalto alle firme della moda, al tutto esaurito in hotel da una sagomata di stelle, al pullulare di barchette con tanto di schiavi a bordo quali optional, alla lotta fratricida per sedersi in uno di quei luoghi alla moda dove per assaporare le invenzioni culinarie disperse e solitarie nella ceramica nobile dei mastodontici piatti, un normale Coglione dovrebbe assalire una fetta importante della propria busta paga. 

Ma il mondo va così, a mille ce n'è ed il prossimo governo, statene certi, metterà la lotta all'inflazione come priorità programmatica. Come han fatto tutti i governi precedenti in questa fiaba collettiva, dal sapore inconfondibile di una mastodontica presa per il culo. Buone Feste!




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