A volte appassisco in cervice, altre mi scuoto come un
faggio, e medito sul divenire e su come ho permesso ad altri di modificarmi
quasi totalmente.
Canizie o altro, vivo un periodo travagliato, incazzoso in
special modo se penso al tempo andato, in gran parte dilapidato e cogito pure
sulla trasformazione subita a causa degli “influssi levigatori” che pullulano
in quest’era che definirei delle Fregnacce. E ora mi spiego: ho accettato con
noncalanche il padre di tutti i totem predisposti per ottenere un gregge il più
borotalcamente belante e accondiscendente: il divario tra le classi sociali.
Chi pensa che non esistano caste nel nostro paese, nel continente europeo, nel cosiddetto Occidente libero, è un babbeo destinato a
trasformarsi in un Facci o in una Maglie.
Siamo divisi mediante un subdolo intruppamento fin dalla nascita;
i figli di operai o di modesti impiegati non potranno accedere, o lo faranno
miracolosamente, alle strade lastricate dell’apprendimento preparate per loro
dalle rispettive famiglie, impelagate in affari loschi ma, grazie alla
levigazione degli influssi, presentate come linde società per azioni, dedite
alla lotta per una crescente, indefessa, tendente all’infinito crescita economica,
il fulcro di ogni azione, politica e tecnica. La favola che tutti potremmo
accedere ai grandi fari delle opportunità è appunto favola. E la levigazione
attua in ciascuno, innumerevoli, degli esclusi una rassegnazione mite, un
accontentarsi di quello che si ha. Che non è sbagliato, ci mancherebbe! Ma è
imposta. E tutto quello che è imposto non ha niente a che vedere con la libertà
dell’individuo.
Altro esempio: come mai l’80% dell’umanità non si ribella al
suo stato di miserrima condizione? L’africano che non ha acqua, l’afgano che
non ha da dar nulla da mangiare ai propri figli, il disoccupato europeo che
subisce ogni sorta di affronto per poter lavorare, i giovani che scorrazzano in
bicicletta per portarvi il cibo caldo a casa (non ho mai usato il servizio e
mai lo userò) pagati 3-4 euro l’ora, il pakistano impegnato nella costruzione
degli stadi dei prossimi mondiali di calcio in Qatar, che rischia continuamente
la vita per un pugno di mosche (a proposito: mi sto convincendo di non guardare
questi mondiali trasudanti oppressione e morti) ebbene: perché non si uniscono
per abbattere questa indegna divaricazione sociale inumana?
Perché li hanno levigati alla perfezione. Accettazione: ecco
la formula magica permettente a quei pochi balordi che incamerano risorse che
nemmeno in un migliaio di anni riusciranno a spendere, di rendere la vita
dannata su questo pianeta alla stragrande maggioranza dei viventi.
Si dirà: in ogni epoca è accaduto tutto ciò. Certamente!
Ma non dovremmo essere in un’era meravigliosamente all’avanguardia, pregni come
siamo, meglio come ci dicono, di progresso tecnico e scientifico?
E se questo tempo è così progredito, tendendo alla perfezione,
perché continuano a morire bimbi di fame e di sete?
Quel coniglio impenitente di Zuckerberg ha già deciso per
voi, non per me ve lo assicuro, di preparare un futuro che si dissocerà dalla
realtà, proponendo un mondo nuovo, per tutti, lontano dalla vita vera.
Tralasciando coloro che alla cazzo&campana teorizzano universi paralleli
mettendo in dubbio che il reale non sia poi il vero reale, bensì una
simulazione che ci ha immerso in un’apparenza eterea, mi domando come sia
possibile lasciar fare all’idiota facebookiano una metamorfosi del nostro
futuro che provocherà ulteriori danni ai giovani già da tanto tempo deviati
nella loro crescita.
Abbiamo delegato troppo, tutto ai pochi in grado di condurci
nel nulla. Siamo idioti derubati della coscienza critica, fobia per i
conduttori del pianeta, ansimanti davanti ad una presa di coscienza generale
che li spazzerebbe via come pula nel vento.
Mi guardo intorno: compro l’acqua e se volessi bere quella
del rubinetto la pagherei cifre riservate agli ebeti come mi ritengo di essere; m’intruppo
per riuscire ad entrare dentro ad un colossale centro commerciale per
acquistare frutta oramai standardizzata, confezioni circondate da plastica;
raccolgo pure i punti per ricevere in dono regali di merda; mi hanno convinto
ad andare in auto, per fortuna non ce l’ho più e non mi manca, ed entrare in autostrada
per arrivare prima e poi pranzare e far minzione in altri luoghi sfornanti
merda che pago oro. Devo arrivare prima, prima di che? Levigazione signori! Il tempo
è denaro, il tempo è poco, non ti rilassare, non ti soffermare! Potresti
pensare! Arrgggghh! Quale terrore infonde il pensiero ai vari tronchetti, agli
elkann!
Sanno tutto di me: telepass, carte di credito, cellulari. E
mi incazzo pure, me l’hanno detto loro subliminalmente, se mi chiamano al
cellulare offrendomi sconti e trading on line! O se cliccando una foto di aratro
apparso per sbaglio accanto ad una gnocca, subito dopo il mio profilo del
social del coniglio verrà subissato di offerte di aratri! Per non parlare del
campo medico, con le assicurazioni, ohh le assicurazioni che levigata, che levigata
ci hanno donato con le assicurazioni, pronte ad entrare grazie al formigoni che
è in loro - pensate a proposito che ieri era alla prima del suo film dove l’hanno esaltato
meglio di un santo, sempre grazie alla levigazione, ma dopo due ore è dovuto
correre a casa essendo ai domiciliari per una sentenza definitiva - dentro alle nostre
vite, eliminando la prevenzione, che costa e non fa guadagnare, come la
Bricchetto, attualmente assessore alla sanità lombarda, pervicacemente insegna!
Mi fermo qui. Scusate ma a volte penso. Lo so, sono un idiota.
Cogito facendo scorrere il tempo senza apparentemente far nulla. Un danno sociale
enorme. Scusate ancora!
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