giovedì 20 gennaio 2022

Amaca

 

Salvate il fesso social
di Michele Serra
È ricoverato per Covid uno dei No Vax che esultò per la morte di Sassoli, sostenendo (con zero informazioni, zero ragioni) che fosse morto di Covid. Un po’ come il fanatico religioso che, invocando la folgore sui malvagi, ne viene incenerito un istante dopo. Gag comica per eccellenza.
Alla luce dei fatti si tratta di un fesso grave, forse incurabile, liquidabile con un sorrisetto di circostanza: non fosse che il fesso ha più di trentamila follower su Telegram, collettore fognario della comunicazione social. Perché, a differenza del fesso mite, il fesso odiatore, il fesso bullo, il fesso macho, ha ottime probabilità di avere successo. Ometto il suo nome, anche se oramai non c’è giornale che non l’abbia fatto: con il risultato che rischia, questo fesso cubitale, di aumentare il suo traffico social, vuoi per curiosità, vuoi per ostilità, vuoi perché gli eserciti dei suoi simili non vedono l’ora di manifestargli fratellanza.
Come se ne viene fuori, da questa catastrofe?
Come frenare questa corsa al suicidio non dico della ragione, dico della realtà? Davvero non lo so, con l’aggravante personale che, a catastrofe in corso, l’unica cosa che sono stato capace di fare è mettere, tra me e la catastrofe, la maggiore distanza possibile: mi sono reso, rispetto ai social, più irraggiungibile di Tonga.
Ma la mia, me ne rendo conto, è la politica dello struzzo, perché il problema è tragico ed è un problema di cultura e di ragione (ovvio), ma anche di difesa degli ultimi, dei più esposti. Quante sono le vittime di Telegram?
Quante brave persone comuni sono diventate, sui social, fessi seriali, o mostri verbali, o delinquenti morali, e quante speranze ci restano, altruisticamente, di recuperarli a una vita normale?

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