Gualtieri non vuole la discarica in città. Ma non è la Raggi e Zingaretti lo salva
S.O.S. RIFIUTI - LA REGIONE SOSPENDE IL COMMISSARIAMENTO: 2 NUOVE “BUCHE” IN PROVINCIA
di Vincenzo Bisbiglia
“La Regione non chiede una discarica. Realizzarla dentro o fuori Roma? Non è rilevante”. A leggere l’intervista di qualche giorno fa rilasciata a Roma Today dalla nuova assessora ai rifiuti di Roma, Sabrina Alfonsi – storico volto del Pd, vicinissima a Nicola Zingaretti – si rimane interdetti. Invece è tutto vero. Dopo aver passato 5 anni ad attaccare Virginia Raggi, chiedendole di realizzare una nuova discarica nel perimetro della città di Roma, con l’arrivo di Roberto Gualtieri in Campidoglio improvvisamente la “buca” non serve più. O meglio, continua a servire, ma non per forza all’interno del Grande Raccordo Anulare. La conferma è arrivata il 2 dicembre, quando Nicola Zingaretti ha firmato la nomina del commissario per l’emergenza rifiuti a Latina e ha congelato lo stesso iter per Roma, provvedimento minacciato per mesi a Raggi e ai suoi. “Il neo sindaco Roberto Gualtieri – si legge nella nota – ha comunicato l’impegno dell’Amministrazione capitolina di dotare la città di Roma e l’Area Metropolitana di tutti gli impianti di servizio necessari”. Attenzione ai termini: “impianti”, non “discarica”. La stessa idea procedurale seguita dalla Raggi. Figli e figliastre, insomma.
Di fatto Zingaretti commissaria Latina per salvare Gualtieri. Da un lato, il neo nominato Illuminato Bonsignore avrà il compito di indicare un sito idoneo per la provincia pontina. Dall’altro, è in dirittura d’arrivo l’iter regionale per autorizzare il cambio di destinazione d’uso della discarica di inerti di Magliano Romano, a nord della Capitale: l’impianto è già pronto, basterà qualche lavoro di adeguamento. Ufficialmente non saranno le discariche di Roma, ma lo diverranno di fatto per il principio della territorialità. E questo basterà a Gualtieri per stare tranquillo qualche anno, sfruttare la pioggia di milioni in arrivo dal Pnrr e mettere in pratica il piano industriale di Raggi.
L’impianto di Magliano è molto discusso. L’iter, su proposta privata, è in corso dal 2014, ma da qualche mese ha subito un’accelerazione. Il terreno è di proprietà della Idea 4 srl, tra i cui soci figura Ester Fusco, una funzionaria del ministero dell’Interno. A gestirlo è la Berg Spa, al 60% di proprietà di Acea Spa. Sull’amministratore delegato Ottaviano Sabellico, pende una richiesta di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta “Maschera” della Procura di Frosinone: l’ad deve rispondere di traffico illecito di rifiuti, in qualità di responsabile dalla Dsi Servizi Industriali (la denominazione della Berg precedente all’ingresso in società, nel 2018, di Acea). L’indagine è quella della Dda di Roma che vede come principale indagato il re dei rifiuti in Ciociaria, Valter Lozza. Ma gli avvocati sono piuttosto tranquilli. “Confidiamo in un proscioglimento, avendo l’Ue fornito pareri a noi favorevoli sulle fattispecie tecniche del reato contestato”, spiegano dal collegio difensivo. A Roma, invece, la Procura ha archiviato le indagini aperte sui recenti esposti dei comitati locali. A nulla sono valse le varie sospensive in cui il Tar del Lazio parlava di “pregiudizio imminente e irreparabile per l’ambiente e i cittadini”. Chissà cosa diranno ora i sindaci della provincia di Roma (quasi tutti a trazione dem) che il 14 luglio scorso si erano presentati sotto il Campidoglio per protestare contro la gestione di Virginia Raggi.
Come anticipato da Il Fatto il 16 novembre scorso, è difficile che Roberto Gualtieri riesca in pieno nell’annunciata opera di maquillage, restituendo la pulizia completa della città entro Natale. Questo perché, come sottolinea l’Antitrust in una delibera del 2 dicembre, esiste in tutto il Lazio un importante “gap impiantistico”. Tradotto: quando si raccolgono i rifiuti, non si sa dove portarli. Gualtieri ha affidato questo tentativo estremo all’Ama Spa, dove ha ripescato due manager dal passato. Il nuovo direttore generale è Maurizio Pucci, già assessore ai Lavori Pubblici con Ignazio Marino e prima ancora coordinatore del Giubileo 2000 con Francesco Rutelli. Suo vice è Emiliano Limiti, in auge ai tempi di Gianni Alemanno, indagato nel 2014 e poi archiviato (dunque, totalmente prosciolto) nell’indagine della Procura di Roma sul Mondo di Mezzo.
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