Grasso, il sicario del “Corriere” con licenza di parlare a vanvera
Critico tv - L’attacco a Barbero (e Montanari). Le argomentazioni? Un optional
di Daniela Ranieri
Sul Corriere (della Sera, non dello Sport) di ieri, a pagina 55 (ma solo perché a pagina 26 c’è un paginone a pagamento di auguri a Marcello Dell’Utri), è comparso uno sputacchio a firma dell’esperto di televisione Aldo Grasso contro il prof. Alessandro Barbero, colpevole di averlo deluso: “Mi è caduto un mito e la cosa mi dispiace enormemente” (i critici di vaglia sono così: le cose che noi consegniamo gratis al compagno d’ascensore loro le scrivono a pagamento sul maggiore quotidiano italiano). In realtà risulta che Grasso amava Barbero fino al dicembre 2020 (“Crede nella sua missione. E poi è molto preparato”) e ha smesso di amarlo dopo l’intervista sulle foibe e sugli attacchi subiti da Tomaso Montanari rilasciata alla sottoscritta (“Vanitoso, superficiale, ridanciano”).
Grasso è un’autorità indiscussa nel suo campo (il sarcasmo fine a sé stesso poggiato su fondamenta teoriche traballanti e arbitrarie), ma il pezzo di ieri è un tentativo di doppia character assassination clamorosamente rabberciato. Vediamone qualche passo: “Il prof. Barbero ha avallato le teorie di Montanari sulla ‘falsificazione storica’ delle foibe”. No: Barbero ha argomentato, da storico, la sua posizione, concorde con quella di Montanari, il quale a sua volta non ha affatto espresso sue strampalate “teorie” sulle foibe, ma si è avvalso delle conclusioni della storiografia più seria, quella rappresentata da studiosi come Angelo d’Orsi e Angelo Del Boca. Ma evidentemente Grasso è contento di pensarla come gli illustri studiosi di Fratelli d’Italia, Italia Viva e CasaPound. Forse il problema è avallare quel che dice Montanari, “un rettore agit-prop”, secondo il Grasso di qualche giorno fa, autore di “una mascalzonata sulle foibe” (è che gli elzeviri dei critici sono di necessità brevi, come rutti o pernacchie, altrimenti chissà con quale dovizia e perizia avrebbe accoppato l’impudente!). Sistemate le foibe, si passa all’altra fonte di delusione: l’adesione di Barbero all’appello degli accademici contro il Green pass: “I professori firmatari, quando hanno potuto accedere ai vaccini per una corsia riservata, si sono ben guardati dal lanciare appelli”. E non si vede perché avrebbero dovuto, visto che Barbero non solo è favorevole al vaccino, ma addirittura all’obbligo vaccinale.
Qualunque approfondimento critico è interdetto al critico. È che questo Barbero comincia a disturbare un po’ troppo: finché parlava del “passato” da Piero Angela andava bene, ora pretende di mettere bocca sul “presente” (sic) contestando una misura del governo, e questo al Corriere non possono accettarlo (auguri, Marcello!). L’occasione, per il simpatico sicario massmediologo, era troppo ghiotta: colpire con una palla sola Barbero, Montanari e chiunque non sia allineato all’oligarchia benedetta dall’establishment per cui lavora.
Ps: Lettura consigliata: Sull’ignoranza delle persone colte di William Hazlitt: “Le cose nelle quali eccelli veramente non contano perché non le possono giudicare. La forza intellettuale non è come la forza fisica. Certe persone non le batti mai”.
Pps: Sappiamo di esserci fatti nemico Grasso, che in quanto tuttologo è temuto da tutte le categorie di lavoratori di concetto, che perciò lo considerano un maestro di pensiero. Pazienza, ci scanseremo per tempo.
Nessun commento:
Posta un commento