Una battuta di spirito
di Michele Serra
Ci sono, nelle liste elettorali del centrosinistra, candidati nostalgici delle Brigate Rosse, o inneggianti ai gulag?
Non risulta. Ce ne sarà qualcuno, magari, in qualcuna delle marginalissime mini-liste dell’estremismo vecchio e nuovo, che corre e inciampa per conto suo. Certo non nelle larghe coalizioni che puntano a eleggere i nuovi sindaci.
Ci sono, nelle liste elettorali del centrodestra, candidati antisemiti, fascisti, nazisti? Sì, ce ne sono. Lasciano grevi tracce sui social e i leader delle loro liste, quando qualcuno gli chiede come mai, cadono dalle nuvole: non sapevamo, non credevamo, chi l’avrebbe mai detto, comunque si tratta di brave persone molto legate al territorio.
Queste brave persone sono, da anni, politicamente organiche alla destra italiana: dunque è del tutto "naturale" trovarle in liste di larga coalizione. La Lega e Fratelli d’Italia hanno in pancia un numero non quantificabile, ma certamente notevole, di fascisti. Non Forza Nuova e Casa Pound: la Lega e Fratelli d’Italia, che costituiscono i quattro quinti della coalizione detta "centrodestra".
Se fossimo al bar e dovessi tirare le conclusioni un poco alla carlona, ma neanche troppo, direi che il comunismo è stato trattato come un problema, in questo Paese, anche dagli stessi comunisti. Il fascismo no. Ammesso che lo sia mai stato, non è più un problema, non lo è per i fascisti, non lo è per i "moderati" che candidano in grande souplesse camerati da stadio e da birreria, o signorine che dicono che il Covid è un complotto degli ebrei.
Quando qualcuno vi parla di «egemonia culturale della sinistra», siete autorizzati a considerarla una battuta di spirito.
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