sabato 17 aprile 2021

Anch'io!

 

“Io sto con Speranza, attacchi vili e orribili”
Lo scrittore De giovanni in difesa del ministro
di Maurizio De Giovanni
Certe volte si ha la fortuna di poter guardare le cose da un altro punto di vista. Sono le situazioni in cui ci si accorge di ragionare per pregiudizi, di essere tutt’altro che obiettivi e sereni come invece si immaginava, che certe opinioni che si credevano frutto di raffinati e spassionati ragionamenti erano invece grossolane e dettate da un’osservazione marginale e superficiale.
Ho conosciuto Roberto Speranza per caso, qualche anno fa e sembra un secolo. Si viaggiava senza mascherina, il Frecciarossa era una bella occasione per scambiare due chiacchiere in libertà, anche se si poteva sempre fingere di dormicchiare o di essere assorti nella lettura. Quel Roma-Napoli invece mi consentì di affacciarmi su una bella mente, colta e gentile, ma soprattutto impegnata. Quel ragazzo mi sembrò intelligente e preparato, ma entusiasta e tutt’altro che malizioso. Mi formai l’idea che si potesse fare politica, e anche a livello elevato, senza essere un accoltellatore professionista e senza guardare agli avversari come a nemici da sterminare a qualsiasi costo.
E soprattutto pensai che se la generazione dei quarantenni aveva in pancia anche elementi del genere, e non solo personaggi determinati a costruire un futuro attraverso rottamazioni violente o operazioni chirurgiche fatte con la fiamma ossidrica, allora non tutte le speranze erano morte.
Il tempo passò e seguii con attenzione l’operato di Roberto, anche per capire se le mie impressioni dovessero essere brutalmente smentite dai fatti, come purtroppo in passato era spesso accaduto. Così non fu, per fortuna: e le volte che lo incontrai ancora fu in dibattiti e riunioni tesi al sostegno e alla difesa di questa mia disgraziata e meravigliosa città, che ha nella fame perenne di lavoro e di iniziative sane la più grande delle disperazioni. Non c’è stata una sola volta in cui non abbia sentito nelle parole di questo giovane, straordinario uomo politico idee limpide e commozione, partecipazione affettiva e preoccupazione per gli ultimi.
Voterei per lui cento, mille volte. Mi ci riconosco, ritrovo la voglia di non perdere il futuro e di difendere chi non ha voce: e la lucidità di sostenere le proprie ragioni, anche se impopolari, anche se contrarie alla comoda scelta del bene personale o dell’interesse di parrocchia.
È per questo motivo che sono rimasto disgustato dall’attacco politico e personale che Speranza sta subendo in questi giorni. La viltà di cavalcare un momento di oggettiva stanchezza della gente, il fingere che ci sia un’altra via di difesa e salvaguardia della salute collettiva senza mai dire quale, cercare di individuare in chi ci mette la faccia un capro espiatorio della sofferenza economica del paese è orribile per chi come me, da amico, è stato testimone della pena di dover prendere decisioni difficilissime per il bene comune.
Io sto con Roberto, insomma, perché ne conosco e ne condivido le ragioni: ma anche perché questo triste spettacolo è l’esemplificazione massima del vecchio modo ottuso e autolesionista di fare politica, in contrapposizione con quello che vorremmo nel futuro di questa nazione. Né più, né meno.

Nessun commento:

Posta un commento