martedì 16 marzo 2021

Guerra medicale


È guerra di nervi quella vaccinale, AstraZeneca nel mirino, la più piccola del trio, che è stata scorretta, probabilmente obnubilata dall’arrivo degli sghei, visto che ha promesso dosi per poi ritrattarne le quantità, affascinata da altri contratti più redditizi. Ma il mumble mumble non scaturisce da questo. Partendo dal concetto che nessuna medicina sia sicura, leggendo il bugiardino della Tachipirina mi occorre trangugiare EN per ingoiare la pastiglia, anche i vaccini ne ricalcano la stessa percentuale d’inciampo, e forse col Covid ancora di più, vista la celerità con cui sono stati preparati. Mi domando quindi se siano stati offuscati eventuali danni collaterali di Pfizer e Moderna, mega multinazionali con bilanci simili a quelli di nazioni medio grandi e, conseguentemente, gli intoppi di AstraZeneca evidenziati e portati alla ribalta per ovvie ragioni commerciali. Un bel dubbio, ingigantito dalla natura prettamente rapto-finanziaria di Big Pharma alla quale, da allocchi, abbiamo delegato completamente la gestione pandemica e di ricerca, senza nulla proferire.

Nessun commento:

Posta un commento