giovedì 3 dicembre 2020

Gismondo


Interessante, molto interessante ed elementare, vero Watson?

ANTIVIRUS
I vaccini “classici” vengono snobbati

di Maria Rita Gismondo direttore microbiologia clinica e virologia del “Sacco” di Milano

Dalla bulimiadi informazioni e disinformazioni alla mancanza di informazioni. Accade anche questo, in tempo di Covid-19. I miei coetanei ricorderanno I cugini di Campagna, band fondata nel 1970 con tale denominazione “agreste” per proporre un repertorio tradizionale italiano. A quei tempi, da noi fan dei Beatles e dei Rolling Stones, vennero snobbati anche se ebbero successo. Mi è venuto in mente leggendo l’elenco dei vaccini in sperimentazione pubblicato dall’Oms. Accanto agli ormai noti Pfizer, Moderna e AstraZeneca, ce ne sono alcuni sviluppati con tecniche tradizionali e alcuni di questi sono allo stesso livello di studio dei più noti. Mi riferisco (copio dalla tabella Oms) ai vaccini Sinovac, Bharat, Biotec, Novavax che sono tutti in fase 3, come i succitati. Perché non se ne parla? Essendo prodotti con tecniche tradizionali, consolidate da più di un secolo, le fasi di validazione dovrebbero essere più rapide e avrebbero minori incognite. Eppure è come se non esistessero.

E nessuno, nemmeno l’Oms, fa un cenno alla necessità, più volte citata da Food and Drug Administration che i vaccini genici abbiano procedure di indagine particolari. Ma la disinformazione è ancora più evidente. Basta digitare su un motore di ricerca le stesse domande che, con le relative risposte, troviamo sulla pagina dell’Oms. Ad esempio: “Esiste un vaccino per Covid-19?” Risposta Oms: “Non ancora. Molti sono in fase di studio e diversi grandi studi clinici potrebbero riportare i risultati entro fine anno”. Risposta degli altri organi istituzionali (non solo italiani): “Il vaccino è una realtà e potrà essere distribuito a fine 2020”. Ancora: “Quando saranno pronti per la distribuzione i vaccini Covid-19?” Risposta Oms: “Non lo sappiamo (…), ma potrebbe essere tra l’inizio e la metà del 2021”. I vari Paesi: “I vaccini sono una realtà. Le prime dosi potrebbero già essere disponibili per le fasce a rischio tra fine 2020 e gennaio 2021”. No comment.

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