sabato 21 novembre 2020

Postpandemico anno 2044

 

Mi è arrivato, dopo un post-Morellino, uno scritto datato 19 febbraio 2044 che riporto fedelmente:
La pandemia in Italia, con le varie ondate che si sono succedute a partire da marzo 2020, oltre al grande numero di vittime, ha evidenziato alcune carenze comportamentali che cercheremo di riassumere:
1) Negli anni pandemici, si notò la disaffezione ai valori sociali in molte sacche della popolazione, sia per le note divaricazioni economiche, sia per l'instabile psiche di molti che categorizzeremo come "benaltristi", dediti al "complottismo sepolcro imbiancato", un paravento a difesa di privilegi generati dal sistema rapto-tecno-mediatico-finanziario.
2) La politica nazionale evidenziò le tipiche carenze post decenni di arroganza, di consociativismo con il mondo economico, con egoismi familiari di apparentemente nobili conglomerati di riccastri, che stampa amica e di proprietà enfatizzarono oltremodo, trasformandoli in filantropi saggi ed illuminati. La decadenza agghiacciante del pensiero politico, soprattutto evidenziato nell'opposizione parlamentare di quei tempi, fu il frutto delle due precedenti temibili e catastrofiche ere, destabilizzanti il pensiero comune: l'Era del Puttanesimo e quella del Ballismo.
La degenerazione toccò baratri impensabili: uno psicolabile barbuto, ad esempio, ebbe il coraggio di protestare, insufflare smargiassate in crani deboli ed instabili, infischiandosene della strage in corso, al solo scopo di delegittimare la maggioranza dei tempi, supportato da una pletora di peripatetici simil opinionisti, che per gettone-presenza o per arsura di visibilità, tentarono in ogni modo di incrinare, sminuzzare nella popolazione il concetto chiaro, solare che Covid-19 fu un virus del cazzo, bastardo e temibilissimo.
Gli attuali modi di dire, entrati nel linguaggio comune, si rifanno a quei tempi crepuscolari:
"Ma sei Porro?" - "E smettila di dir cazzate che sembri una Maglie!" - " E non fare la Chirico!" - "Ma che Facci dici?" - "Smettila che se no finisce tutto a Cazzaro e Sora Cicoria!"
3) In quegli anni venne pure rilevato con sorpresa il nascere del "pensiero piagnone" compreso in tutte le sue variegate forme, in tempi successivi da eminenti psicologi di fama: in pratica, durante la lunga lotta per supportare le gravi carenze economiche, generate dalla pandemia, s'assistette ad un corale e generalizzato pianto sociale, includente pure molti che, in anni precedenti, evasero alla grande, infischiandosene della collettività; tali canaglie si unirono al grido di dolore di molti, effettivamente in difficoltà, al fine di ottenere rimborsi e aiuti economici non dovuti.
L'industria, rappresentata a quei tempi da un malvagio chiamato Bonomi, nella prima ondata pandemica derubò lo stato di 2,7 miliardi di euro per ore di cassa integrazione non dovute. Memorabili furono le dichiarazioni di Bonomi in merito al fatto che i fondi europei, arrivati in Italia nel tardo 2021 per colpa dell'opposizione di stati canaglia amici dell'imbelle barbuto già citato, dovessero essere elargiti in gran parte al mondo industriale, dimenticandosi che nello stesso paese, annualmente, "qualcuno" sottraeva circa 120 miliardi di euro alla collettività, evadendo spudoratamente alla grande, ed il concetto che, tolti coloro che il prelievo fiscale lo avevano alla fonte, esclusi i bimbi, i pensionati, gli studenti, restassero solo poche categorie, tra cui quella diretta da Bonomi quali indiziati del rapto ammanco, non fu mai del tutto chiarito, per la dabbenaggine ed il rimbambimento generale, frutto di media compiacenti ed al servizio del Malvagio Erotomane Grad'Evasore Seriale, una figura oramai epica, mai del tutto scomparsa nelle lande, qualcuno infatti è ancora convinto che scorrazzi tra i corridoi delle sue aziende o nei più rinomati bordelli europei, sempre lisciato e compiaciuto dai suoi finti avversati politici, da cui il detto "questo gatto è più mansueto di un Veltroni" o quello più recente "t'abbindolo come uno Zinga!"
(1.continua)

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