L'Amaca
Io sto con i linciati
di Michele Serra
Dunque, vediamo, chi sono i linciati del giorno? Letizia Battaglia, 86 anni, grande fotografa siciliana. E Nicola Morra, presidente dell’Antimafia. Battaglia è lapidata sui social perché non piacciono le sue foto pubblicitarie della Lamborghini. L’uso di un suo soggetto “storico” – bambine di Palermo – le attira un’accusa ulteriore, e di speciale idiozia: pedopornografia. Morra è sotto schiaffo (non solo social: anche la Rai gli mostra il cartellino rosso) per una dichiarazione ruvida ma tutt’altro che illegittima a proposito delle responsabilità degli elettori in Calabria, e per esteso ovunque.
Sono, i due linciati, al di fuori di ogni critica? Non del tutto: Battaglia si è illusa di poter conciliare la sua gloriosa storia in bianco e nero con quella di una fuoriserie, per giunta gialla. Morra ha maneggiato con malagrazia il lutto in morte di Jole Santelli, spenta dal cancro poco dopo la sua elezione.
Detto questo, io sto con i linciati (frase che ha il solo difetto di sembrare un hashtag ). Sto con i linciati perché i linciatori sono disgustosi intanto per la viltà (mille contro uno), poi perché li muove lo spirito della punizione, della colpa (sempre altrui), di un feroce moralismo di gruppo. C’è una sola “colpa” insopportabile, nel dibattito pubblico, ed è la menzogna. Le opinioni, il lavoro, l’arte, la parola politica, se non sono direttamente mosse dalla volontà di menzogna, che è il crimine dei crimini, sono comunque legittimi. Un abbraccio a Letizia Battaglia, e un consiglio del quale Morra, che è tosto, non ha bisogno: non ti curar di loro. Si chiamano shitstorm , tempeste di merda, e la merda vale tanto solo come concime dei campi. Si decompone in fretta. Rimane la vita.
Nessun commento:
Posta un commento