Carissimo compagno-voi-lavorate-io-magno! Ci vorrebbe almeno un pizzico di decenza, anche se conosco bene le problematiche che devi affrontare nella tua, oramai, Cortina dove, tra una contessa e l'altra, le difficoltà non mancano, così m'immagino.
Continuare a parlare, con un velo di alterigia, dall'alto di una fantomatica cattedra da sempre e misteriosamente da te mostrata, rende insalubre l'aria, nervoso il clima.
Sei stato Presidente della Camera, hai la tua doratissima pensione: bene, direi che non manchi nulla per entrare in quel salutare cono d'ombra evitante a noi, perdona il francesismo, di spedirti a fare in culo!
Di quale sinistra parli? Della tua? Se è quella, siamo tutti felicissimi che sia spirata, visto che era un ripieno di azzeccagarbugli stordenti molti, per il bene di pochi illuminati come te, sempre pronti a tagliare il capello in cento parti per dare apparenza di fermezza, di solidità, di certezze nel futuro, ahimè affogate oggi nelle innumerevoli verticali di Krug che ti vedono prezioso protagonista.
L'arte del cazzo&campana, di cui ti riconosco speciale profeta, ha permesso a molti di voi di avere vite agiate, al limite del sfarzoso, mentre contemporaneamente recitavate copioni insulsi di rivincite, di ribellioni, di protezioni del proletariato, vera vittima sacrificale della storia.
Sentirti parlare col porta occhiali sul petto era a volte pure coinvolgente, il frizzantino di quella vaga idea di socialismo (cit.) riusciva a penetrare nelle giunture piegate dalla fatica, corroborando ideali e facendo sognare molti ad occhi aperti.
Come in tutte le cose però, alle parole dovrebbero seguire i fatti, che mai realmente ci furono, a meno che non ci si riferisca ai soliti, ripetitivi e stancanti scioperi nazionali, o a quei riferimenti ai grandi del passato autoincensanti - perché come ce li dice il compagno Fausto, nessuno lo sa fare - viatico per quella cavalcata sui sentimenti che ti ha permesso di divenire oggi un riferimento della nobiltà.
Quella vecchia sinistra, saccente, fumosa, di casta, pensatrice, supercazzolara è un bene immenso che sia defunta! Qualcosa dalle sue ceneri dovrà pur rinascere, occorrono però uomini e donne capaci di elettrizzare, rianimando concetti attualmente ibernati. Da quella vecchia sinistra è nato uno schiavismo 2.0 e la colpa non è tutta dei "sior padron!" Tutt'altro!
Cin cin e salutami la nobiltà!
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