Novantasettepercento, la votarono praticamente tutti, applaudendo e fu grande la sorpresa allora qui ad Alloccalia, si pensava “certo che alla fin fine hanno dimostrato coraggio, visto che è come se in un acquario i pesci all’unisono decidessero di ridursi l’acqua!”
Ma era il solito show da sepolcri imbiancati, sapevano lor signori che ci sarebbe stato il referendum confermativo, il tempo e, soprattutto, i Giornaloni. Ed oggi, a meno di venti giorni dalle votazioni, è grottesco assistere al florilegio di pareri autorevoli, stolti ma autorevoli, a favore della bocciatura referendaria. In primis per il gruppo acquistato dalla Spocchia del Motore, riccastri oltre ogni immaginazione che si sono fatti pure imprestare sei miliardi dallo stato per poi il prossimo anno dividersene almeno cinque dalla fusione coi francesi, oltretutto paganti le tasse in Olanda. Leggere l’Espresso e Repubblica oggi equivale a dirsi “ma dove cazzo son finiti questi, dove hanno rinchiuso le sinapsi battagliere di un tempo?”
Il Novantasettepercento votò in Parlamento la riduzione dei deputati e dei senatori. Perché era moda, era tentativo di non apparire i soliti scaldapoltrone a servizio delle lobby. Ma ad Alloccalia siamo abituati a comparsate di questo tipo, con azzeccagarbugli indaffarati ad usare i soliti paraventi capaci di smuovere le innumerevoli coscienze ancora in stand by. Ma il movente più stucchevole è un altro, lo sappiamo bene: il Si sarebbe una vittoria di coloro che, rompendo coglioni e progetti mefitici, sono oramai visti come incompetenti, stolti, idioti, qui ad Alloccalia.
Lunga vita al Movimento e a chi ha finalmente compreso che meno ne abbiamo tra i coglioni e meno danni faranno! Qui ad Alloccalia, naturalmente.
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