mercoledì 29 gennaio 2020

Sogni nel cassetto


La vincita milionaria del Superenalotto a pochi chilometri da casa mia, mi affretta nel riporre i tipici sogni in materia nel cassetto anzi, nella cassapanca da riporre in soffitta per dimenticarla tra le ragnatele. Eh si: oltre al fatto che la fortuna ha colpito benignamente la zona, e madame Statistica in merito è inflessibile, non potrà ritornare a bagnare queste lande per molto tempo. Pazienza; il rito delle fatidiche "due colonne" è molto simile a quello delle migliaia di aspiranti vincitori: riponi la schedina nel portafogli, ti metti in viaggio e zak! come per incanto si srotola il canonico menù: la mente mi fa intravedere i numeri vincenti sul giornale, avverto la sudorazione fantozziana dell'evento, la notte in bianco a fantasticare su come spendere tanti soldoni, gli acquisti, gli aiuti a parenti ed amici, i progetti da realizzare, l'impegni verso il prossimo pensati, qui lo dico e non lo nego, più per "agevolare" la mano della dea Bendata che per slancio interiore; a volte la fantasia galoppa sino al punto di immaginare il servizio del TG nel bar dove abitualmente gioco, al fine di rendere più realistica la scena. E poi la visualizzazione dei numeri vincenti, lo sgonfiamento, la sparizione di ogni sogno, la perdita di sapore, l'afflosciamento di qualunque emotività legata all'evento divenuto chimera imprendibile. 
E il giorno dopo si riparte come nel film "Il giorno della marmotta", un loop interminabile, una giostra costosa senza alcuna realtà appagante. 
Vorrei non giocarle più le dannate due colonne! Vorrei liberarmi dal giogo, dalla subdola tassa, ma non posso! Almeno fino a quando possederò un briciolo di memoria non potrò che continuare la condanna ripetitiva della giocata, ne va della mia salute. Mi ricordo infatti i numeri, i dodici numeri delle due colonne e piuttosto di vederli uscire senza che io li abbia giocati, preferisco pagare settimanalmente il balzello. Conosco i miei polli, quanto il fato sia fondamentalmente bastardo e irrida statistiche e calcoli probabilistici. Lo sfanculamento infatti è sempre dietro l'angolo e il sedere va sempre tenuto a paratia. Do you remember?   

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