La nostra bella e deturpata nazione aveva già subito lo sfregio di vedersi accumunare, preceduta e condita da “Forza”, all’azienda mascherata di un pregiudicato che fino al 1994 pagava tangenti alla mafia. Da oggi il saltimbanco a cui non frega una mazza della salute di queste terre, a causa di uno smisurato e putido ego che lo porta ad arrancare, contraddirsi, voltagabbanare (non esiste ma lo conio per l’occorrenza), tramare, frastornare, inficiare, sbugiardare, fregnacciare, ballonare, pur di rimanere in auge, ha creato una nuova compagnia di avanspettacolo facendo seguire allo stesso povero nome dello stivale il termine “Viva” che ancora non si capisce se essere esclamazione di approvazione o la deduzione che non sia ancora spirata dagli sciacallaggi perpetrati negli anni tristemente andati.
L’Egoriferito brama di tornare in tolda, rievocando i famigerati “aghi della bilancia” di craxiana memoria, del vetusto partito liberale alla Zanone o alla Nicolazzi-estikazzi, di riveder terra dopo un periodo in cui, con grande sollievo, si era persa traccia delle sue epiche smargiassate, dei soliloqui gonfianti le gonadi più che l’egocentrismo il suo ventre adiposo. Avevamo sperato di non udire mai più i mefitici “Signori miei”, gli sguardi sdolcinati della sua Madama Etruria, i salti tripli con avvitamento dinnanzi all’ennesima balla andata in scadenza e subito riproposta in modalità ancora più stordente, come le cambiali e i fallimenti tipici del rignanese. Ed invece rieccolo, et voilà! Signori e signori in alto gli sguardi per il ritorno del boy scout cannone, pronto ad entusiasmare gli adepti con nuove e spericolate peripezie gutturali, lontane anni luce dalla realtà, dal decoro democratico. Dopo aver sminuzzato gli ideali che apparivano granitici codesto ego-dirigibile, questo Arturo Brachetti della vecchia politica è pronto a rivestir il costume del Centrista, del fanfanismo latrante alla Luna, per adescare voti in grado di non farlo scomparire nell’anonimato, mai come ora tanto desiderato da tutti coloro che devono depressurizzare le sfere del proprio bacino al fine di evitare che esplodano. Ed infine un consiglio spassionato: apra una sezione di “Italia Viva” in quel di Amatrice. Lì si che sarebbe ben accolto, non foss’altro per quella promessa di ricostruire tutto in due-tre anni simbolo ed asse portante della sua azione: il fregnaccismo.
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