lunedì 1 luglio 2019

Che bisogno c'è?


Lo voglio dire lo dirò: che bisogno c'è nel 2019 di queste carnevalate che vengono chiamate Gay Pride? 
Me lo chiedo da sempre, da quando li vedo sfilare e, lo chiarisco, non ho assolutamente nulla contro il mondo LGBT. Sono assolutamente convinto che se due persone si amano, al di là del sesso, debbano necessariamente avere gli stessi diritti di una coppia etero, soprattutto nell'ambito dell'unione civile, delle eventuali eredità, del mantenimento della proprietà della casa.
Al di là di questo mi domando appunto che cosa corra in testa a chi sfila per le vie del centro di molte città vestito da saltimbanco, quasi ad irridere la propria posizione sociale. 
Non credo sia più il tempo dove un gay debba nascondersi da eventuali attacchi culturali e fisici. Vivere e lasciar vivere è oramai opinione comune anche se, in alcuni casi, gli idioti che aumentano sempre più in qualità e quantità, irridono, compiendo a volte pure violenza su chi vuole essere visto e considerato giustamente quale un normale componente la società. Strada ne abbiamo fatto verso una società lontana da rancori e diffidenze, altro cammino ne resta da fare. Torno però al punto centrale: non ha più senso a mio parere sfilare in questo modo quasi a dire "ehi ci sono anch'io!". Non serve anzi, aumenta la diffidenza, lo sfottò, alimentandone i pregiudizi. Siamo sulla stessa barca, nessuno escluso; evitiamo quindi di cadere nel ridicolo, tutti insieme!   

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