Ogni anno qualcuno sottrae ad altri qualcosa come 100 miliardi di euro destinati al bene comune. Come ciò possa accadere è facile da comprendere. Nell’era del Ballismo il finto segretario di un finto partito di sinistra escogitò delle norme atte ad aumentare l’evasione, parola mielosa alle orecchie dello zio del Pifferaio, tale Al Tappone, per il bene di pochi, che in effetti lo ricompensarono, basti pensare che le zone di Roma dove il PD prendeva più voti erano quelle dei Parioli, sulle spalle di molti. Ma veniamo ai dati (fonte il Fatto Quotidiano)
Le soglie di punibilità sono rimaste quelle alzate dal governo Renzi che nel 2015 ha reso quasi impossibili indagini e processi per reati fiscali: la soglia che fa scattare il reato di omessa dichiarazione di un reddito è salita da 30 mila a 50 mila euro; quella per gli omessi versamenti da 50 a 150 mila euro; se l’imposta non versata è l’Iva, la soglia è oggi addirittura 250 mila euro; e per la dichiarazione infedele si passa da 50 mila euro di imposta evasa a 150 mila. Cioè: chi fa ogni anno 300 mila euro di fondi neri (pari a 150 mila di mancate imposte) non commette reato, mentre chi ruba mille euro da un portafoglio rischia 6 anni di carcere.
Eppure sembrava che nelle Leopolde qualcuno riuscisse pure a cogitare...
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