mercoledì 1 agosto 2018

Concordanza



Sono pienamente d'accordo con il ministro Bonisoli per la fine della franceschiniana idea dei musei gratis nella prima domenica del mese. Da sempre mi è sembrata un'elargizione antonettiana di brioche al popolino da parte di un'inamovibile intellighenzia, la quale si spese anche, nell'era dell'Ebetismo, a concedere a pagamento spazi inviolabili, di tutti, ai grandi trafficoni commerciali i quali, accostandosi alla somma bellezza di un Bernini o di un Buonarroti, han tentato di pulirsi da macchie indelebili tipo lo sfruttamento di povere anime nella confezioni dei loro prodotti venduti a cifre inaudite e vergognose.
Accostarsi alle meraviglie dell'arte infatti oltre alla conoscenza presuppone un silenzio, esterno ed interiore, una meditazione che solo un controllo intelligente delle presenze nelle sale museali può dare. Guardare un Raffaello o un Tiziano come se fosse un'auto in un salone, pardon: show-room, è quanto di più deleterio si possa concepire nel tentativo di far gustare, apprezzare i nostri tesori nazionali.
Resse, grida, spintoni, chiacchiericci costituiscono un colpo quasi funereo alla beltà sgorgante da un capolavoro; il pertugio, l'affascinante e tenue luce capace di far galoppare sensazioni e soprattutto emozioni, viene captata solo ed unicamente in un contesto di rispetto, silenzio e predisposizione.
Agevolazioni per ingressi ripetuti nel tempo, controllo delle presenze, facilitazioni per studenti, corsi introduttivi rappresentano a mio parere un valido tentativo per rendere accessibile ed apprezzabile il nostro immenso patrimonio culturale. La foto della Reggia di Caserta in una prima domenica del mese con ingresso gratis, credo convalidi e certifichi quanto detto.

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