Sapevate che esiste una parola straniera che per ragioni culturali non siamo in grado di tradurre? Whistleblower, ecco il termine! Letteralmente si traduce in "colui che soffia nel fischietto" ed sta a significare, paragonandolo ad un arbitro sportivo, la persona che, accorgendosi di malaffare intorno a lui, lo segnala alle autorità.
Giustamente è visto in chiave positiva.
Da noi è intraducibile in quanto per cultura, per malavita organizzata e quant'altro di laido e squallido ci sovrasta, nel definire un eroico difensore del bene comune usiamo termini come gola profonda, delatore, soffiatore, spifferatore etc.
Attualmente è stata approvata, solo alla Camera, una legge che tuteli coloro che, per dignità, per fede nell'onestà, per totale smarcamento dai canoni dell'aiutino, della corruttela e del sottobosco, non esitano a denunciare il malaffare, ovunque esso sia.
Come ha fatto qualche anno fa Andrea Franzoso, dipendente delle Ferrovie del Nord, assieme ad un collega Luigi Nocerino, che si accorse delle spese pazze del presidente della società Norberto Achille, ora dimessosi e inquisito dalla magistratura.
Franzoso portò a galla una cloaca di costi personali del presidente scorretto, tra cui 14mila euro in abbigliamento, 30mila di arredi ed elettronica, 3700 di scommesse sportive (!!!), 17mila per la toelettatura del cane, 17mila tra alberghi e ristoranti ed infine.. udite, udite, 180euro di multe prese dal figliolo con macchine della società!
Franzoso per aver bloccato lo scempio secondo voi, ricevette un encomio?
Niente di tutto questo!
All'inizio, quando il presidente si dimise, ci fu una grande festa, con abbracci e baci verso gli eroi, anche da parte della segretaria del presidente che in tutti quegli anni trascorsi al suo fianco, guarda il caso, non si accorse di nulla.
Ai due Whistleblowers a poco a poco crebbe attorno il gelo dei colleghi e la diffidenza.
Ci fu l'ex presidente del collegio sindacale, Carlo Alberto Belloni, che fece loro questo paragone, registrato e agli atti del processo:
"Vi avevo spiegato, sia a te che a Nocerino, di non insistere sulla strada su cui stavate insistendo. ll comandante di Auschwitz, che di certo non era uno stinco di santo (…) l’unica cosa che non ha mai fatto è indagare sui revisori dei conti che gli mandava Berlino. Mai. Mai fatto. Aveva il Comitato di controllo interno, aveva l’Odv interno del campo, fatto da Ss».
E va a planare su un paragone surreale tirando in ballo la leghista Laura Quaini, presidente del Comitato controllo e rischi. Una protagonista «decisiva», secondo Lillo, «nell’aiutare i controllori onesti come Franzoso» e poi (ovvio) non più riconfermata nella carica di consigliere.
Ecco cosa dice l’ex presidente del collegio sindacale: «Quando una Ss si svegliava, in questo caso l’Ss Quaini, si svegliava e diceva: bisogna indagare sul comandante, su su… sul presidente dei revisori dei conti che arriva da Berlino, gli diceva: “Guarda, tu non sei ariano perfetto, comincia ad accomodarti dentro al forno crematorio”»
(fonte sito del Corriere della Sera)
Vi rendete conto di quanta merda viva attorno a noi?
Franzoso in seguito è stato messo in grado di non nuocere attraverso uno spostamento di ufficio, probabilmente avrà infiascato aria fritta tutto il giorno. Infine s'è accordato con l'azienda, andandosene definitivamente.
Questo dunque succede a coloro che tentano di raddrizzare il timone di questo stato in mano a troppi lestofanti!
Franzoso ha scritto un libro, "il disobbediente" (PaperFirst editore) da poco nelle librerie, in cui spiega la sua vicenda, evidenziandone gli aspetti tossici ed incredibili.
Un'ultima cosa: il partito che non vede di buon occhio la relativa legge approvata per ora solo alla Camera?
E Forza Italiaaaaa....
Tanto per cambiare alla fine spunta sempre e solo lui!
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