domenica 27 agosto 2017

Invito illuminante



Il Nardella della Val di Magra che, salito su una rombante utilitaria l'ha trasformata in carretto cigolante, basti guardare come è ridotta oggi Sarzana per avvalorarne la tesi, al secolo Alessio Cavarra sindaco di Sarzana, visto le circostanze intellettuali e la prossima produzione di sinapsi per l'imminente apertura del Festival della Mente, ha avuto la scintilla, lo schiocco neuronale tipico di chi inventò ruota, penicillina e quant'altro di nobile: sommessamente ha scritto una lettera aperta annunciando di aver incredibilmente cogitato di ospitare nei giorni del Festival uno dei massimi esponenti della letteratura moderna, un mix di determinismo e serietà oramai famoso in tutto il globo, lui: l'Hemingway di Rignano, la penna più illuminante dell'ultimo lustro, l'unico aggancio ancora in circolazione con il Pensiero, il risolvente questioni tanto intricate quanto impellenti, il saggio tra i saggi, l'indefesso prosecutore della Sinistra mai soggiogata a traffici briganteschi ed accordi con stupratori della socialità, alieno a qualsiasi intrigo nel sottobosco dell'affarismo più becero, nume e custode dei grandi valori ereditati dai padri che lottarono per la libertà, il baluardo al vandalismo intellettuale tipico di proprietari di televisioni invischiati con la grande criminalità, il taumaturgo occupazionale inventore del jobs act, accompagnante migliaia di giovani a conoscere, per studio, forme di schiavismo evolute sfanculanti idee oramai obsolete quali il lavoro per vivere in dignità, il cesellatore fine ed arguto trasformante la nostra nazione in paese ascoltato in ogni dove per serietà, lotta alla corruttela e linee politiche invidiate in ogni dove, persino in Egitto dove egli, riconoscendo ed esaltando il democraticissimo Al Sisi, ha permesso di risolvere al meglio la vicenda dell'assassinio di Regeni; il moralizzatore encomiabile che, stravedendo per quel genio di Alfano, ha permesso ai nostri occhi di ammirarne l'azione effervescente sia quando era ministro degli interni che ora, da conduttore della nostra politica estera. Insomma: ha proprio ragione il Nardella della Val di Magra! Come non poter invitare ad una kermesse incentrata sul pensiero, sul ragionamento, sulla discussione non fine a se stessa, il mai domo, il signore dell'attività pro-noi Matteo Renzi ed il suo libro richiesto in ogni dove, persino ai poli del pianeta?
Sorge un ultimo dubbio: il Nardella sarzanese avrà letto bene il titolo della manifestazione? Non è che, obnubilato dall'eccitazione da Prone, ha omesso la preposizione "della" intendendo quindi il Festival Mente come una convention di tutti i migliori bugiardi terrestri?

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