giovedì 15 giugno 2017

Gli obbiettivi subliminali


Succede, è sempre successo e accadrà in futuro. Non occorre scomodare nessun sociologo, la verità è leggermente lievitante sul terreno, serve uno sgabello, un piccolo rialzo per osservare con spirito critico. 
La realtà è manipolabile, e sempre chi la altera lo fa scientemente. Ricordate Mani Pulite? Ricordate il Pool, il PM Antonio Di Pietro? Ci fu un tempo che questi eroi avevano il paese in mano. Qualsiasi scelta avessero fatto, il popolo si sarebbe schierato dalla loro parte. Di Pietro si buttò in politica e tutti, all'inizio, furono concordi nel prospettare per lui un futuro radioso. Ma, contemporaneamente, scoccò l'ora dell'accerchiamento mediatico dei poteri forti e, con il tempo, in modalità subliminale affiorarono i primi dinieghi, le storture di bocca sino a quando l'Eroe nazionale non divenne, per la gioia dei nemici, alcuni tra l'altro sono ancora al loro posto, un illetterato, un agricoltore, un inetto sconclusionato. 
Altro esempio: Mario Segni. Il 9 giugno 1991 il 95,57% degli italiani scelse di ridurre a una le preferenze per l'elezione alla Camera dei Deputati. Fu un trionfo a cui seguì, la classica onda denigratoria che in breve fece scomparire Mariotto dalla scena politica. 
Oggi, anche oggi, la metodologia carbonara del subdolo infangamento continua spedita, per preservare il potere nelle mani dei soliti. 
Un nome su tutti: Virginia Raggi, sindaco di Roma. Premesso che forse la giovane parrebbe essere inadatta al ruolo, non per mancanza di rigore e di applicazione bensì per la gravità dell'incarico, una mission impossible anche per la stragrande maggioranza di scafati personaggi esperti in materia. 
Roma è stata depredata in lustri di scorribande, probabilmente mafiose. Roma ha un sottobosco di illegalità senza pari in Europa: sindaci precedenti hanno assunto illegalmente amici di amici, gli anfratti ove si nascondono ribaldi sono impenetrabili, il deficit corre senza freni, la legalità fatica non poco ad emergere. Se ci fate caso, la sensazione entrata nella stragrande percentuale degli italiani è che la Raggi sia una poveretta inconcludente, senza arte né parte, statica, immota, con problemi più grandi di lei. E' un fondamentale messaggio riposto in cervice, architrave per decretare l'inadeguatezza del M5S al fine di bloccarne ad arte la marcia verso l'eventuale potere governativo, uno spettro per tutti i sodali amanti della corruttela. E il messaggio è arrivato perfettamente. Dopo decine di articoli, di servizi mediatici a volte disgustosamente falsi, il subliminale ha screditato ad arte, ridicolizzandola, il sindaco della capitale e di conseguenza il Movimento d'appartenenza il quale, pur avendo le sue pecche, non riesce più a far passare tra le maglie di questo accerchiamento, virtù e pregi inimmaginabili nel resto della politica, ossia la quota dello stipendio versata da ciascun parlamentare e la restituzione di milioni di euro di finanziamenti allo stato, cosa questa oramai non più notizia tanto è velata, trascurata da tutti i proni con la penna in mano
Nessuna meraviglia in merito, visto che ci riescono a far comprare quello che vogliono, sanno come farci invaghire di un'auto, di un portatile, riescono a mandarci in vacanza dove vogliono e, attraverso pratiche particolari,  ad acquistare miliardi di armi, aerei militari senza utilità invece ad esempio di un ammodernamento delle squallide strutture scolastiche. E' un'arte subdola ma efficace. Uno strumento potentissimo in mano di esperti, insufflato a quel gregge belante, ossequioso al pastore di turno, con faccia diversa ma con un identico DNA. 

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