sabato 7 gennaio 2017

Non è più!


A Sanremo un'occhiata l'hai data sempre, soprattutto quando apparivano i super ospiti. Poi il giorno dopo smentivi categoricamente, asserendo di aver visto "Guerra e Pace" su una rete di nicchia moldava. E gli astanti negavano anch'essi, spocchiosi come Chicco Testa a Capalbio a parlare di solidarietà, dicendoti di aver passato serata chi con un Borg-McEnroe in bianco e nero, chi con "A come Agricoltura" del 1985 in cui si spiegava a perfezione come salare i lupini, e alla fine, immancabilmente, ci si salutava fischiettando il motivo cantato la sera prima da Pupo o dalla Bertè (mai quello di Gigi D'Alessio per evitare guai contro il decoro)
Perché Sanremo è Sanremo. Anzi era. E pur pagando il canone, prelevato in bolletta e gettato alle ortiche peggio che scambiare sull'uscio Diletta Leotta per testimone di geova, quest'anno l'annuncio della coppia Conti - De Filippi mi porterà ad evitar qualsiasi contatto con codesto connubio malsano, intriso tanto di larghe intese da farmi immaginare la scritta che i miei avi proteggenti m'invierebbero sullo schermo in caso di caduta del dito sul tasto 1 del telecomando: "Non c'è più posto per te!"

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