sabato 26 novembre 2016

Un saluto a Fidel!




Si lo so! Si diranno tante cose sul suo conto: repressione, controllo su ogni forma di espressione, arresti e quanto altro per trasformarlo in un dittatore.
La storia di Cuba però è anche una delle rivoluzioni più riuscite su questo pianeta. Fidel ha realmente deposto un dittatore, ha voluto ed inculcato alcuni principi di eguaglianza, di solidarietà come mai nessuno fece o farà.
In sintesi: le rivoluzioni non sono perfette, non contengono in sé quantità decenti di valori quali libertà di espressione, non sopportano l'oppositore. Generalmente chi comanda la rivoluzione si arricchisce spaventosamente. Forse lo ha fatto anche Fidel. 
Quello che piace di questo pezzo di storia è il non aver piegato il capo agli Stati Uniti e alla sua simil libertà. Arrogantemente Castro ha lottato e mai indietreggiato davanti al blocco navale che non permetteva all'isola di ricevere beni di prima necessità. 
Ha commesso grandi errori, ha avuto sulla coscienza la vita di molte persone. Ha trasformato il moto rivoluzionario in un regime. 
Ma la Rivoluzione cubana resta e resterà nella storia per la negazione al servilismo prono a quella forma di socialità che molte volte ci inoculano quale paradiso di libertà e di sviluppo, leggasi capitalismo, il quale va a braccetto con la trasformazione dell'individuo in creatura fagocitante, abbacinata dal nulla dorato, con l'annientamento del debole, il distacco dall'inutile, dal bisognoso, al fine di correre sempre più verso una divinizzazione auto distruttiva, generante l'ingolfamento economico di pochi e la fame di molti, il sopruso mascherato da crescita economica, l'abbattimento di molti per il fagocitare di pochi.
Fidel a questo ha saputo dir di no.
Hasta la Victoria Siempre, Fidel! 

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