domenica 18 settembre 2016

Wow!


Damasco, folgorazione, stupore. 
Alla frase "biglietti prego!" quasi autonomamente ho porto il cell con i dati del mio pagamento. Il "grazie!" successivo, elegante e dolce come una mousse al cioccolato, mi ha invitato ad alzare lo sguardo: bella oltremodo, artisticamente perfetta, padrona del ruolo, delicata ma ferrea, coscienziosa e graziosa al punto di moviolozzare l'ambiente, rendendolo vaporoso ed inebriante, come il terreno pregno di foglie autunnali bagnate da uno scroscio improvviso. Un passeggero ha rivolto a sì tanta controllore (si dirà controllora? Noo! Che brutto!) una domanda in inglese ed ella, con una nonchalance stupefacente, gli ha risposto fluidamente, facendo entusiasmare timpani e staffe.
Non giudicatemi come allocco che s'infatua della prima incontrata! Non sono, per fortuna, a certi livelli! 
Resto però ammaliato dal bello, dal grazioso, dalla celestiale ed abbacinante beltà! Si! Come Gene Wilder in "The Woman in Red" ho spalancato bocca e occhi. Per l'inusuale professionalità, per il connubio di grazia e soffice insufflare soavità proprie di un mondo molte volte dimenticato. Pur sempre però tendente alla perfezione.



 

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