giovedì 8 settembre 2016

Giogo


Lungi da me di elaborare un'epitome sugli usi e costumi di questi tempi. Lungi da me il giudicare gli altri. Ma la rappresentazione teatrale a cui ho assistito sull'autobus da Lerici alla città, merita di essere approfondita, se non altro per la causa comune di levar gioghi e quant'altro. O almeno provarci.
Seduto ed appisolante, vengo portato in realtà da due ragazze, senz'altro minorenni. Appena sedutisi difronte a me, una delle due, imprecando alla portuale, inveiva sul fatto di non essersi riuscita a truccare. Come a truccare? Ma se sei bella, avrei voluto esclamare. Ed ecco tirare fuori un kit, un astuccio capiente ed iniziare l'operazione, lunga, precisa, con movimenti delle mani simili a quelli di un orafo. Prima un tubetto da cui usciva qualcosa color crema di zabaione, spalmata con grazia e arte su tutta la faccia; indi una polvere simile a quella desertica, passata con un pennello largo, molto largo; infine qualcos'altro che non ho identificato, forse mascara, e il rossetto. Tempo totale: circa 15 minuti. 
Ripeto era bella, a mio parere non avrebbe avuto bisogno di nulla. La signora anziana accanto a me, ha seguito tutta l'operazione con una faccia che diceva tutto, forse troppo. Nessun commento vocale. 
Ora non è per dire. Parla uno che ieri all'annuncio dell'arrivo dell'iphone 7 e delle cuffiette senza fili, ha galoppato in casa per la gioia meglio di Preziosa Penelope, vincitrice all'ultimo Palio di Siena!
Siamo tutti dentro il vortice modaiolo. Un giogo silenzioso. Un presentarsi secondo dei canoni, dei riti sempre esistiti, seguendo il volere di Madame L'Oreal e Messer Tecno.
Per il piacere appagante di molti e il potere occulto di pochi. Che esigono simili allupamenti. Riti in "sottomissio culturae".

Ps: comunque il 7 è bellissimo! E poi il 6 inizia a perdere colpi...😱😱😱

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