Chissà cosa ci aspetterà, che dovremo subire, cosa s'inventeranno per divinizzare quel giorno, quella data storica, per molti, indifferente per altri. No, non sono a parlare del giorno del referendum, bensì del 18 ottobre. Che succederà quel giorno?
Il Bomba verrà ricevuto da Obama, per il saluto finale, essendo il Premio Nobel per la Pace, conferitogli sulla parola nel 2009 e da lui nobilitato con l'intervento in Siria, alla fine della sua carriera politica.
Avete minimamente idea di quanto elio scorrerà in Rai nei giorni che precederanno l'evento? Quante lingue rinsecchite, quanti turiboli fumiganti spargenti incenso dondoleranno davanti al nostro condottiero di Rignano? Reduce dall'incazzatura europea ove pare abbia battuto i pugni sul tavolo, rimproverando duramente Merkel ed Holland e sminuendone di conseguenza il loro peso europeo (questa è la versione Unità; altre fonti invece narrano che il nostro, a seguito della sfuriata, pare sia stato mandato a letto senza cena da Angela la quale, sembrerebbe, abbia pure vietato ai cuochi di preparare le mele cotogne cotte, che il Bomba deve necessariamente prendere su consiglio/ordine della teutonica, al fine di combattere la fastidiosa stipsi), il Bomba sa perfettamente che un'ottima, precisa, perfetta, onnicomprensiva e totalizzante copertura mediatica dell'evento, può invertire la tendenza al diniego nel referendum.
Per questo, lasciate dignità e professionalità nei magazzini romani, molti mezzi busti, pennivendoli, fantasticatori, immaginatori, della tipologia "rondolino ++" stanno preparandosi ad enfatizzare così tanto l'Incontro, da ridurre, al confronto, lo sbarco sulla Luna ad una passeggiata rocciosa un pochetto insipida. Ci saranno dirette interminabili, con webcam persino dentro il rotolo di carta igienica. Ci saranno commenti da vietare ai diabetici tanto sdolcinatamente stucchevoli. Tutto questo per andare in visita al decadente Deputy del potere più grande al mondo, quello delle multinazionali armigere americane, in procinto di traslocare per termine del secondo mandato: Sbarack Obama appunto.
Nessun commento:
Posta un commento