Gli incontri internazionali oramai hanno lo spessore
di un tungsteno. Quello svoltosi davanti a Ventotene e fortemente voluto dal
Bomba, ancora meno.
I tre presidenti incontratisi nell'isola ove Altiero
Spinelli scrisse, assieme ad altri compagni, il Manifesto di Ventotene, sono
alla caccia spasmodica di consenso elettorale, visto che nel breve arco di un
anno, dovranno ripresentarsi al proprio popolo.
Ton-Ton Hollande, è già spacciato. Ha una percentuale
di consensi simile a quella della Gelmini presso il Cern di Ginevra.
Angela
con la questione migranti rischia anch'ella le penne.
E poi chi è rimasto?
Lui, il nostro Bomba.
Dopo essersi contraddetto, dopo aver fatto un testacoda
migliore di Ethan Hunt a proposito della sua uscita dalla politica nel caso che
vincessero i NO, è alla disperata ricerca di consensi, pronto per l'autunno a
ripartire con le sparate colossali credute oramai soltanto dai media proni e
dalla Serracchiani.
Ci vuole comunque coraggio a recarsi ad omaggiare un
grande uomo quale fu Altiero Spinelli, facendo politica diametralmente opposta.
Che l'Europa sia un bancomat per i soliti poteri forti noti, che l'unione si
veda solo negli estratti conti di pochi, che Bruxelles sia un regno della
tecno-rapto-burocrazia, non lo scopriamo oggi. Lo spirito di Spinelli e
compagni sta a questa comunità europea come la fisica quantistica a Ernesto
Carbone ed il suo "ciaoone" referendario.
Leggendo il Manifesto di
Ventotene colpisce che la situazione attuale sia descritta da Spinelli nel
preambolo, allorché vi è una descrizione generale della situazione di allora,
nefasta come quella odierna.
Ecco un piccolo passaggio:
"La stessa etica sociale della libertà e
dell'uguaglianza è scalzata. Gli uomini non sono più considerati cittadini
liberi, che si valgono dello stato per meglio raggiungere i loro fini
collettivi. Sono servitori dello stato che stabilisce quali debbono essere i
loro fini, e come volontà dello stato viene senz'altro assunta la volontà di
coloro che detengono il potere. Gli uomini non sono più soggetti di diritto, ma
gerarchicamente disposti, sono tenuti ad ubbidire senza discutere alle
gerarchie superiori che culminano in un capo debitamente divinizzato. Il regime
delle caste rinasce prepotente dalle sue stesse ceneri."
Caro trio meraviglia!
Avreste dovuto leggere più
sotto per comprendere il vero senso di europeismo di grandi uomini!
Eroi come Sandro Pertini, detenuto nella vicina isola di S.Stefano, di un passato ahimè
oramai troppo lontano ed irraggiungibile da questi ometti al servizio dei
forzieri, per altro stracolmi.
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