Modi di partire, differenti. Come quelli dei vigili del fuoco, dei volontari della prevenzione civile che hanno salutato le loro famiglie, i loro affetti per andare nelle terre dilaniate dal dolore. Impavidi, umani, reagenti alla sciagura, per cercare di riseminare bene laddove la polvere, le incrostazioni malvagie, le reiterate inadempienze edili o l'antichità stessa han permesso tale scempio.
Modi di partire diversi. Come quello di Massimiliano Musella, pluri pregiudicato napoletano, anch'egli messosi in viaggio per Amatrice, forse, anzi spero, non salutante nessuno, munito solo di un cacciavite. Per forzare serrature di abitazioni lasciate in fretta e furia. Per razziare, per deturpare ulteriormente la vita già affranta dalla violenza sgorgante dal sottosuolo.
Modi di partire diversi. Visioni opposte. Bene e male. Solita lotta. Come quella che verrà.
Se la scossa fosse avvenuta tra una ventina giorni, di mattina, saremmo qui a piangere un'ecatombe di bimbi, stritolati dentro la scuola sbriciolata di Amatrice, dichiarata antisismica, pagata per antisismica, inaugurata come antisismica. Ed il paterno "non vi lasceremo soli" di Mattarella ai funerali di ieri, deve conglobare anche quello: i colpevoli merdosi, dal costruttore al controllore, devono finire in galera. Coloro che nell'oscurità stanno sbavando per il grande affare della ricostruzione, dovrebbero aver chiaro in mente un concetto, che neppure il più capace e distorcente realtà in modalità azzeccagarbugli, l'avvocatone tipico dei ricconi, potrà evitargli: se costruirai merda per oro, se metterai sabbia al posto del cemento, finirai in galera.
Modi di partire diversi, di iniziare, di porsi davanti alla sofferenza. Anche se tra un Musella con il suo cacciavite e uno che costruisce una scuola in cartone e chi, controllando, certifica l'antisismicità, differenze non se ne vedono.
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