giovedì 14 aprile 2016

Quella parola...



Santa Maria delle Grazie a Milano ha ospitato oggi la folla che ha salutato per l'ultima volta Gianroberto Casaleggio. 
All'uscita della salma dalla chiesa si è udita una parola, prima quasi sottovoce poi divenuta tornado; una parola amata, ricercata, sognata da moltissimi nel nostro paese. Un distintivo di bellezza. Ma anche detestata, insultata, dimenticata da molti avvoltoi che si fan chiamare anche politici.
Una parola dal sapore amaro, quanto incomprensibile sia il fatto che occorra urlarla ad un funerale di un uomo per bene, tanto che manca a cuori e menti democratici, a uomini e donne che faticano per guadagnare il necessario per una vita dignitosa. 
Una parola che racchiude l'essenza e nel contempo la normalità di una nazione camminante nella giusta via, non come la nostra.


ONESTA'

Casaleggio era un uomo onesto, che perseguiva il sogno di permeare l'Italia di onestà.
Sembra un miraggio, vero? 
Se guardiamo dentro le fogne dipinte a palazzi, vien quasi da ridere nel sperare che tutto il paese si pregni d'onestà! 
Eppure i sogni dei pensatori, alla Casaleggio, a volte si realizzano. Si toccano con mano. 
Certo, occorre prima di tutto ripulire i torbidi meandri ove s'annidano i disonesti. 
Occorre mettere alla berlina faccendieri, piduisti, fascisti, mafiosi, corruttori, corrotti, controllori vendutisi, evasori globali, esportatori di capitali, magnaccia, boiardi falliti in dignità, dirigenti nascosti a rubar stipendio, dilapidatori di beni comuni, militari ladri. 
Insomma più che una pulizia par che si dovrebbe compiere un'ecatombe! 

Eppure deve per forza esserci un modo per ribaltare tavoli e carte, rimescolandole, ridando possibilità a chiunque, anche a coloro che non hanno amici degli amici in qualche posto al sole, di giocarsi l'avventura della vita mediante le proprie capacità. 
Eppure deve necessariamente esistere una possibilità che, inficiando gli orchi sempre affamati, stravolga casta e consuetudini, riponga al centro di tutto la crescita del paese, lo sviluppo di attività che offrano a quel dieci per cento di giovani disoccupati, un lavoro serio, un modo per rinascere nel fisico e nel cuore, in dignità. 
Deve esistere un modo per estirpare la malavita organizzata che uccide, mantenendoli in vita e ricoprendoli d'oro, adolescenti convinti che "essere nel mondo" sia spacciare droga o uccidere un coetaneo, perché infedele. 
Dall'onestà gridata nel pianto, viatico per Gianroberto Casaleggio, sorgerà qualcosa, si spera, crolleranno muri apparentemente invalicabili ove gentaglia vive asserragliata ed affaccendata ad esaudir richieste di poteri forti, antitesi del vivere con ideali e speranza migliorativa del paese.
Non sia stata vana l'idea ed il progetto di Casaleggio. 
Non sia miraggio credere in un risolutivo cambiamento ideologico.
Non ci sia più spazio per coloro che, impugnando il piffero, ci portano a lambire sempre più il dirupo della disfatta totale. 
Onestà! 

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