giovedì 19 novembre 2015

Un nome, nessun umano perché...


Hasna Aitboulahcen, un nome, una ragazza di 26 anni.
Nessun umano "perché" ruota attorno al suo gesto. 
Nata a Parigi e cugina della mente macabra degli attentati di venerdì scorso, Hasna si è fatta esplodere nel momento in cui è scattato il blitz di Saint Denis. 
Cosa può essersi sviluppato dentro la sua giovine testa in questi pochi anni di vita, da portarla a dilaniarsi, resta un mistero per tutti noi, che ci consideriamo normali.

Se ci sforzassimo, se cercassimo di entrare dentro agli insegnamenti contro natura, all'orizzonte fittizio che orchi iniettati di violenza le hanno inoculato al punto da farle desiderare un'uscita tanto cruenta, tanto bestiale, lo sgomento ci assalirebbe. 
Credevamo che l'ingegno umano e la sua capacità di generare pensieri, progetti, di ammirare la meraviglia del Creato costituisse un invalicabile baluardo contro gli ideali malvagi, diabolici indirizzati contro la natura stessa dell'Uomo.
Ci sbagliavamo.
Se un cervello viene aggredito da tesi fuorvianti, spossato da credenze inumane, da dettati contro la specie, vivendo in condizioni di ignoranza, di schiavismo, di lontananza da un minimo benessere, questi è destinato a soccombere, abbracciando valori che non si confanno con la Vita. 

Hasna è stata ammaliata da forme virali di pensiero destinate a sconfiggere qualsiasi forma di prevenzione. 
Vedere nello scoppio l'inizio di una felicità che non ci sarà mai in quanto sia che Dio esista o no, il suo gesto la destina ad un oblio di ricordo umano e di condanna divina, essendo andata contro il primo e fondamentale precetto di ogni religione, l'Amore per la Vita e per i fratelli, pone al centro di tanta barbarie una domanda imponderabile ossia come si possa porre fine a queste becere dottrine fini a se stesse e contro il genere umano. 
Come poter disinnescare un tal pensiero che scavalca ogni filosofia, ogni sociologico fondamento, è la sfida per le generazioni a venire. 
Da quando è nato, l'uomo combatte contro i suoi simili: epiche battaglie, guerre in ogni dove ne hanno decretato la tipologia violenta dell'animo. 
Mai però si era arrivati a tanto, forse con i nipponici kamikaze, ove la degenerazione cognitiva porta una persona a fremere per farsi esplodere. 
Non ci sono pensatori, ne scuole di pensiero adatte a disinnescare questi desideri di morte violenta. 
Per chi crede occorre rinvigorire la speranza del Soffio Vitale portatore di Luce rischiarante questi buchi neri in continuo sviluppo. 
Veni Creator Spiritus! 

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