Secondo
un recente studio della famosa Università "Asfidanker" del Minnesota,
la vita media dei cardinali di Santa Romana Chiesa nel corso degli ultimi tre
secoli, si è leggermente allungata, passando da 81,2 del 1749 ai 84,7 attuali.
Gli
studiosi hanno severamente approfondito il tenore di vita, le problematiche e
lo stress dei porporati, giungendo alle seguenti conclusioni:
1)
Sul risultato pare abbia influito molto il motu proprio di Leone Magno XXII
"Diabetæ nullo est in porporatum" un divieto che attraverso strade
"oscure" previene i satolli paonazzi da malattie debilitanti.
2)
Quel che si evince dalla rigorosa inchiesta è che la media del girovita dei
cardinali nel periodo 1709-2014 sia assestata attorno al 58 di taglia con picchi
di 64 di tal porporato Barbero de'Berberi vissuto nel 1799 è morto all'età di
93 anni ed un minimo di 44 appartenenti agli odierni porporati Ruini e
Bagnasco.
3)
Secondo la ricerca le ipotesi di lunga vita potrebbero essere ricercate
nell'agiatezza, nell'assenza di problematiche legate a mancanza di risorse
economiche, nella devozione rivolta ad essi ma soprattutto per un motivo,
tenuto segreto e barrato da Omissis per non scatenare rivolte sociali da parte
di chi si ritiene allo stesso modo vittima e non carnefice.
4)
Fino al 2014 la media dello spazio abitativo pro capite era assestato attorno
ai 198,5 mq con punte di 789 rilevate nel 1834 dal cardinale Rottazzo
Francellone Battacchio de' Paonazzi e di 708 dell'attuale Bertone, in dorata
pensione. Anche questa vastità di spazi, dice lo studio, ha contribuito ad
allungare la vita media dei Proncipi della Chiesa tanto che alcuni di loro non
si spiegano perché i fedeli si ostinino a vivere in 50mq in sei, come i
quartieri di Centocelle a Roma testimoniano.
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