lunedì 29 giugno 2015

2015?


La tradizione può essere causa frenante di una modernità benefica che trasformi arcaiche norme bisunte di piaggeria, in occasioni di sviluppo sociale?

Leggendo i resoconti di un pranzo alla presenza della Regina Elisabetta, parrebbe di no.

Ci sono delle regole centenarie che paiono non solo obsolete, fuori moda ma addirittura contro un tentativo di smitizzare "dei" che, incarnando il simbolismo, frenano "l'umanizzazione dell'umanità".

Sapevate ad esempio che se vi trovaste a tavola con la Regina non potreste mangiare nulla prima che ella inizi? Bè si ci può stare: una buona norma così la si applica anche ad esempio se venite invitati a casa di qualcuno.

Ma... la regola dice che quando è servito il primo la Regina parli con chi ha alla sua destra, ossia l'ospite più importante. E una volta che arriva il secondo, parlerà con l'ospite alla sua sinistra. E prima di ciò nessuno potrà parlare, come in un assurdo collegio! 
Hamilton ospite alla sinistra ad esempio è stato redarguito perché ha iniziato a parlare di sua spontanea iniziativa, senza aspettare il turno stabilito dal cerimoniale.
E quando la Regina passa a quello alla sua sinistra tutti gli invitati parlano con quello alla propria manca.

Nessuno può continuare a mangiare una volta che la sovrana abbia terminato il pranzo. Per ovviare a questa norma a volte Elisabetta si fa portare un'insalata che lascia sul piatto in modo che gli invitati possano continuare a mangiare. 

E se per caso Elisabetta volesse essere sollevata dal desco che reputa non consono alla sua persona, ha un messaggio inequivocabile da trasmettere alla servitù: appoggiare la borsetta per terra. Quello è il segnale! Subito dopo qualcuno, con una scusa, le si avvicinerà facendola alzare e liberandola.

Sorge una domanda spontanea: ma lasciarla mangiare da sola, lei e tutte quei codicilli che infangano lo sviluppo e la marcia verso una crescita sociale, no?

Nessun commento:

Posta un commento