domenica 29 marzo 2015

Minchia!


A volte ritornano!

Il 22 febbraio 2012 scrissi questa mail al nostro Sindaco Federici

"Buona sera Sig. Sindaco,
mi chiamo Mauro e risiedo a La Spezia dalla nascita.
La disturbo perché vorrei dei chiarimenti riguardo alla costruzione del nuovo ospedale; recentemente sono stato in visita ad un amico al Felettino ed ho notato importanti lavori al terzo piano della struttura.
Gentilmente le chiedo:
1 - Credo che il progetto preveda il totale abbattimento della struttura esistente. Se ciò fosse da Lei confermato, le chiedo l’utilità di fare dei grossi lavori ad una struttura che tra non molto verrà distrutta.
2 - Sono a conoscenza che anche al S.Andrea sono stati fatti di recente, lavori di ristrutturazione per permettere di spostare reparti da un ospedale all’altro: come sono state gestite e controllate queste attività in un ottica di risparmio legata alla collocazione temporanea dei reparti?
Grazie per la disponibilità e cordiali saluti.
La informo che questa email sarà da me pubblicata sul mio blog e successivamente anche la sua gradita risposta in merito."

E questa fu la risposta del Sindaco (consiglio di munirvi del dizionario Politichese-Spezzino)

Da: Massimo Federici [mailto:massimo.federici@comune.sp.it]
Inviato: giovedì 1 marzo 2012 13.39
A: sciamau@tin.it
Oggetto: risposta richiesta chiarimenti

Caro Sig. Mauro,
come certamente saprà, la realizzazione di un nuovo ospedale, come quant’altro attiene alla sanità, è sottoposto al governo della Regione e alla gestione della sua azienda strumentale ASL. Per cui per maggiori dettagli La invito a rivolgersi presso i suddetti enti. Le anticipo solo qualche elemento di carattere generale che spero possa essere utile a soddisfare almeno in parte la sua richiesta di informazioni.

Come certamente immagina, la costruzione di un ospedale è opera particolarmente complessa. Nel nostro specifico caso l’operazione è resa ancora più complicata dalla necessità di dover liberare e dunque demolire uno degli ospedali e ancor prima di dover garantire le condizioni per una sopportabile “transizione” presso i siti del S. Andrea e del S. Bartolomeo.
La cosa comporta una impegnativa programmazione di ristrutturazioni e di ricollocazioni, con una sequenza di incastri molto complicata. In altri termini, dovendo operare su “materiale” umano ( e sofferente) è necessario predisporre una dignitosa accoglienza al S. Andrea per gli anni necessari alla costruzione del nuovo ospedale. Per questo vengono riqualificati alcuni spazi dei padiglioni del S. Andrea. Ad esempio ultimamente è stato ricollocato il reparto di psichiatria che era al Felettino.
Come le ho detto si tratta di è una operazione complicata e capisco l’insorgere di qualche perplessità. Tuttavia questa strada è l’unica che ci permette di arrivare alla agognata realizzazione del nostro ospedale.
Se necessita di dettagli posso metterla in contatto con tecnici o con la direzione ASL
La saluto cordialmente
Massimo Federici


Ed oggi sul Secolo ... guarda guarda...



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