mercoledì 24 settembre 2014

Luce!


 La notte omertosa ed ignobile viene squarciata da un gesto radioso che porta giustizia in un angolo del mondo che dovrebbe essere da esempio per tutti i popoli: l'arresto dell'orco polacco travestito da arcivescovo deciso da Papa Francesco porta la speranza ove in realtà dovrebbe essere di casa, la benefica penitenza abiurata, assieme alla fede, da molti abitanti il luogo. 
Mai prima d'ora un purpureo era stato arrestato dentro le mura leonine e non perché tutti fossero santi ed immacolati, tutt'altro! Regnava quella diabolica arte di sotterrare, di sopire, di soprassedere, di sviare, di svilire per il bene, dicevano, della Chiesa stessa. 
E nel mondo tanti vescovi seguivano questa arte da sepolcro imbiancato, ovvero prediligere i carnefici alle vittime sacrificali, molto spesso già di per sé abbandonate e segnate da un destino cinico. 
Un esempio di questo modo di vedere gli eventi delittuosi, spiace ammetterlo, fu Giovanni Paolo II allorché continuò nella protezione di quel bastardo pusillanime di Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo, che sparse tanta violenza e barbarie nella sua (ahimè) lunga vita che anche il Pirata Barbanera lo avrebbe messo all'indice se avesse vissuto ai suoi tempi! Solo il Vaticano lo protesse e non lo levò di torno, permettendogli di azzannare ancora innumerevoli agnellini. 

E tutti i Principi per fortuna ora a riposo? 
I Bertone, i Ruini, i Sodano? 
Cosa penseranno ora che un raggio di luce argentina è giunto finalmente a riaccendere gli animi di chi aveva visto sinora nella guardina vaticana, un povero cameriere reo di aver divulgato al mondo le malefatte di quel posto pericoloso ed intoccabile?

Che penseranno tutti i cortigiani di nuovo vestiti che credono solo nel Privilegio, che frequentano saune e massaggi, dal breviario dorato, dalle vesti lussuose, frequentatori di ambienti lindi, profumati simili a circoli di caccia scozzesi, ove la discussione è incentrata sulle grandi tematiche cattoliche, su chi si salvi oltre a loro (a detta di loro stessi), sul dileggio di poveri e poveretti ben lontani dal loro mondo di casta inviolabile, sull'uscita del nuovo orologio di tendenza e magari terminanti l'aurea giornata in qualche bicocca a rinverdire Sodoma e Gomorra?

Che effetto benefico scatenerà questo gesto d'amore del Papa che rompendo una tradizione tra le più becere ed insulse, riposizionerà i pastori al loro posto, ovvero tra la gente, per servire e non per essere adulati?

L'orco in gabbia è simbolo della riscossa della Verità, la conferma che il bene alla lunga trionferà sul male.
Non resta che pregare il Misericordioso, per l'orco ma soprattutto per le tante sue vittime.  

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