venerdì 19 settembre 2014

Cosa Bollorè in pentola


Come da canovaccio immaginato da chi oramai conosce il suo nemico, Vincent Bollorè presidente di Vivendi, società di comunicazioni francese, ha acquistato attraverso un giro brasiliano di affari, il 5,7% di Telecom.

Bollorè tra l'altro è molto amico del Lestofante e recentemente il figliolo palestrato di quest'ultimo ha incontrato il CEO francese, certamente non per parlare della produzione di luppolo. 

Al di là delle dichiarazioni di circostanza, ovvero la felicità di investire in un bel paese come il nostro (e te credo!) si staglia quindi all'orizzonte il piano strategico di Mediaset per evitare di finire dissolta dal futuro mediatico mondiale.

Dopo aver infatti contrastato per decenni qualsiasi innovazione di reti e connessioni, per mano del Pregiudicato Proprietario, Mediaset ha annusato l'aria e improvvisamente ha agito per poter rimanere al passo con i tempi.

Vi è però un particolare che rende il tutto ... molto scorretto: questi progetti, queste idee innovative sono, a parer mio, oggetto di discussione durante gli oramai innumerevoli discorsi a quattr'occhi del Puttaniere con il Grullo che prendono il nome istituzionale di incontro del Nazareno. 

Non crederete mica infatti che il Tappo sia interessato ai problemi nostri, vero? 
Se ne è accorta persino anche la sua servitù, ovvero i proni deputati e senatori che lo accudiscono ossequiosamente da circa vent'anni! 
Il Menghino Molesto si fa solo ed esclusivamente gli affaracci suoi a scapito di tutti, e fregandosene di tutto. 

Pertanto in quelle simil riunioni ha patteggiato con il Fanfar Toscano ed in cambio della governabilità ha chiesto di poter avere un aiuto nell'acquisizione di Telecom o la stipula di un accordo che preveda l'utilizzo della banda larga per trasmettere via cavo, quello che da tutte le parti oramai rappresenta il cosiddetto futuro.

Aspettiamoci quindi azioni e rigiri per portare fieno in casa Mediaset. Tutto può succedere. Tutto succederà.
Per il bene comune, il suo.

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