giovedì 23 gennaio 2014

La Fondazione degli interessi



Qualunque cosa faccia, passa sempre per intelligente, scaltro, furbo, arguto. 
Anche quando scrisse un libro che lessero in 20 compreso familiari e correttore di bozza della casa editrice e che Mondadori pagò tanto, molto, troppo come se fosse un top ten della penna, un Dan Brown italico capace di smuovere e svuotare librerie. 

E' scaltro il nostro conoscente, tanto scaltro !

Pensate che è riuscito ad inchiappettare milioni di persone che credendo in un ideale (forse utopico) vivevano per vederlo realizzare, alcuni di essi spendevano denari e ferie per concretizzare la chimera dell'uguaglianza dei popoli, del riscatto dei deboli. 
Il nostro amico veleggiò (anche materialmente) sul vento della novità, da grande oratore ha imbrigliato sguardi, pensieri, motivazioni, trasmettendo a molti il messaggio dell' "armiamoci e partite", imbambolando orecchie e padiglioni acustici di portatori sani di dabbenaggine che mai e poi mai si accorsero che la schiera dei notabili di quel partito, coltivava i propri interessi alle spalle loro e dei coglioni come loro, me compreso.

All'arguto "compagno" venne anche la strabiliante idea, perché è scaltro, di farsi una Fondazione, una bellissima Fondazione, dove far confluire introiti, finanziamenti in nome di ideali altisonanti, di nuove chimere appena sfornate, di princìpi invalicabili dell'arguto signore, sistematicamente poi scavalcati.
E quando l'aria si fece pesante attorno a lui per via della data di nascita, fece finta di lasciare, di passare la mano, di segnare il passo in virtù del ricambio generazionale a cui egli non ha mai creduto, anzi che ha spesso combattuto.

Con la sua Fondazione si è dissolto nel tramonto romano per partecipare a quei convegni europei con titoloni altisonanti da "supercazzola tognazziana" che sono in realtà la materializzazione del vacuo per questi personaggi in dissoluzione, prossimi al baratro dell'anonimato, male funesto per il loro ego, persone altrimenti evaporate dalla notorietà, dalla ricerca spasmodica di essere sempre in video attorniato da microfoni per emanare vocalmente la solita aria, come flautolenza in un hangar durante le prove ai motori di un Boeing.

E lui con il solito ghigno dei bei tempi, di quando si fece trombare da un Puttaniere in nome di una solidarietà appagante, in tutti i sensi, continua a partecipare a queste convention "supercazzola", questi luoghi del nulla per nulla ricordati né oggi né mai, in un connubio di interessi che travalicano le normali esigenze mondane, proiettate come sono nel tentare di riesumare l'andato, il liquefatto.

Parigi o Londra, lui è presente facendo credere di svolgere un importante incarico pro Europa, con il desiderio abnorme di essere eletto alle prossime elezioni per Bruxelles che nel nostro paese sono viste come un deposito di rifiuti ingombranti, quale oramai è lui, Massimo D'Alema che a conferma di quanto sopra proprio ieri ha dichiarato: 

"Che ci sia una volontà di arrivare alle riforme è un fatto positivo, si è aperto un processo che io spero si concluda con le migliori soluzioni, certo della libertà del Parlamento di approfondire, correggere, decidere secondo le regole democratiche normali". 

E dopo la stoccata in sapore vendicativo, zak! Via per nuove "supercazzole" sul nulla per sperare di rimanere tra noi, anzi sopra di noi! 

Nessun commento:

Posta un commento