giovedì 7 novembre 2013

Vespa-siano


Assieme ai suoi scoppiettanti nei, il Servo Vespa-siano ha ottenuto ciò che da sempre cerca in questi periodi: la visibilità del suo orripilante manufatto che gli stolti chiamano libro. Infatti la frase del suo amico nonché Condannato che equipara i suoi figli alla tragedia ebrea, ha fatto si che se ne parli ovunque e conoscendo i ribaldi nulla mi vieta di pensare che dietro a questa boutade, non vi sia una strategia pubblicitaria, figlia dei servigi che il simil giornalista campione di lecchismo dona in perpetuo al suo Sire.

Pertanto suggerisco di pensare a strenne quali tazze, sciarpe, cappelli, guanti, sigari, rum, occhiali, maglie, camice, calze, pinne e di lasciar stare sugli scaffali ad imputridire l'opera ultima del Vespa-siano.

La regola d'oro della mefitica coppia, supportata dalla moglie del raccoglitore di nei signora Iannone che di mestiere mastica leggi sempre a favore dell'amico del marito, è sempre la stessa: fai qualsiasi cosa purché parlino di te.

... Cazzo! Ma ne sto parlando anch'io!!!

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