domenica 8 settembre 2013

La favola violenta per la pace



Fremono, tramano, tremano coloro che da molti anni vendono e spacciano la grande bufala della modernità. 
Pensierosi, spaesati guardano ed osservano ciò che sotto gli occhi di tutti si presenta come una novità, pur essendo anch'essa datata da tempo immemore. Temono che questa volta possa rompersi la loro breccia fatta di ossimori, di negazioni positive, di operazioni di pace delittuose. Sanno che il loro mercato è la vera forza del mondo. 
Sanno e sperano che anche per questa volta, come succede da lustri, le coscienze dei comuni mortali recepiscano ed interiorizzino la madre di tutte le palle, il pinocchio diplomatico che genera morti in nome di altisonanti e messaggi di follia sideralmente lontani dalla verità dettati da quell'arsura di possedere, di regnare, di dirigere i cuori dell'umanità.

Eppure le basi erano solide,come sempre: la pesca dei babbani oramai indifferenti alle atrocità perché distolti da lazzi, luci, gnocca ed idiozie propagate via etere, presupponeva al solito le reti stragonfie.
Nei mercati internazionali, le lobby presentavano le migliori innovazioni della tecnica rivolta alla barbarie: 
"con queste pallottole, si uccide in maniera assolutamente pulita, si colpiscono pochi civili, qualche bambino, ma grazie ai nuovi occhiali infrarossi si fanno fuori silenziosamente i nemici senza svegliare la popolazione!". 
" Guardi queste nuove bombe a mano! Sparano schegge che decuplicano gli effetti!". "E queste pallottole radioattive? Uccidono a distanza di mesi, sono formidabili!".
"Missili? Ne abbiamo di nuovi! Colpiscono centri vitali, uccidendo solo il 10% dei civili! Questi sono il must per le missioni di pace".

Missioni di pace.

Già, le missioni di pace!

Il giro diabolico arriva al capolinea con le missioni di pace. Parte dall'elezione dell'uomo più potente al mondo, ancora per poco, che si elegge solo con i finanziamenti delle lobby belliche. Magari gli dai anche il Nobel della Pace per renderlo al sicuro da ogni tentativo di critica. Spendi ed investi cifre folli per la campagna elettorale e poi inevitabilmente presenti il conto, l'ansia di svuotare i magazzini, di inventarsi un nuovo intervento di pace!

Scoppiano crisi diplomatiche, guerre dimenticate perché povere di possibili nuovi investimenti ed infine nell'area più pericolosa ecco il dittatore, il maiale da squartare, la macchina pro idiozia che si rimette in moto, la pace da conquistare con la guerra! Anzi: l'intervento armato di pace.

Ma le ciambelle non riescono sempre con il buco: ecco che un uomo venuto da lontano, da molto lontano, riparla un linguaggio di altri tempi, riproponendo la Novità che come una lama entra nelle coscienze oramai tramortite dai sordidi editti bellici pro pace.

Quest'uomo riesce a sfondare il mefitico e crasso strato di pigrizia che ci avvolge e ci rende spettatori della nostra vita.

Quest'uomo ha il coraggio di dire, credendoci, che la guerra non porta mai la pace, che non esistono le missioni belliche di pace, che in ogni violenza, in ogni guerra facciamo rinascere Caino, che la guerra è sempre una sconfitta, che la guerra porta solo morte.

Ecco perché coloro che di guerra vivono, coloro che di guerra si riempiono come capponi, coloro che girano i capitali enormi generando profitto e morte, tra i quali spiccano i banchieri che godono al vedere questa pace violenta, i mostri finanziari che esultano nel produrre morte per la pace, stanno tremando di paura, stanno pensando che forse non potranno ancora una volta contare la cassa sopra le carcasse di donne e bambini!

Quest'uomo venuto da lontano, con l'esempio e la fede sta trascinando cuori e menti verso il risveglio delle coscienze, verso il ritorno di una moralità oramai perduta, verso la consapevolezza che delegare ad orchi le nostre scelte vitali sia sinonimo di imbecillità allo stato puro.

Quest'uomo spiazzando anche i ribaldi che ha intorno a sé e che in tempi passati trasmettevano gli stessi concetti a memoria senza parteciparvi, quest'uomo incardina il raggio di sole e di speranza che entra in una stanza buia.

I razzi di pace, ahimè, forse stanno per essere lanciati, i morti nuovamente contati. 

Ma grazie a Papa Bergoglio l'ennesima favola della missione di pace sarà per molti il punto da cui partire per ribaltare rivoluzionandola, questa triste ed immota cultura di morte.

Nessun commento:

Posta un commento