Report dalla montagna:
Un dubbio m'assale! Al sesto giorno di Dolomiti noto delle differenze comportamentali: ascolto delle logorroiche disquisizioni su banalissimi argomenti senza batter ciglio, mostrando interesse come se l'astante mi comunicasse informazioni segrete del tipo che Armstrong ed Aldrin prima di scendere sulla Luna ebbero una relazione omosex dentro il Lem. Ascolto racconti di coltivazione di timo, di potatura di peschi, di modalità per evitare l'afa coprendo terrazze con tende, senza cedimenti, senza ricorrere a pensieri urticanti un tempo usati per evitare crolli vergognosi del cranio sul tavolo del tipo un versamento urgente alla banca del seme con cassiera Sharon Stone.
Mi chiedo il perché di questi mutamenti: relax, scomparsa dello stress, aria pura, tranquillità. Ma all'orizzonte si staglia anche un'altra ipotesi, supportata dal fatto che ad esempio faccio sorrisi ebeti a chi m'insulta in macchina a torto o a ragione, oppure vedendo i primi avventori mattutini al bar che ridono per un nonnulla e parlano tra loro al massimo di quanto fieno riesce a mangiare una mucca: l'aria di montagna rende coglioni?
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