In un condominio di una città del nord, l'amministratore dello
stabile è una carica che si gestiscono tre condòmini: Angelo, Pier e Luigi.
Da
tanti anni, di comune accordo si dividono la carica come fratelli. Lucrano su
tutto: gasolio per il riscaldamento, bollette della luce, gonfiano fatture
all'inverosimile.
Mettono in scena da anni la stessa solfa: Luigi fa sempre il
finto contestatore per far vedere che c'è sempre qualcuno che controlla
l'amministratore.
Pier è una volta d'accordo con Luigi ed un'altra con Angelo.
Gli altri condòmini fanno la voce grossa, ma poi alla fine si rassegnano.
Pagano il lavascale come orefice, le lampadine come fossero di platino. La vita
va avanti così per lustri.
Un bel giorno arriva in una casa del terzo piano
Giuseppe un signore molto simpatico ma al tempo stesso rompicoglioni. Giuseppe
critica, spulcia, sveglia gli altri condòmini. Dice che per amministrare quel
palazzo servono solo un decimo delle spese presentate dal trio. Prima che scada
il mandato di Angelo, viene modificato il regolamento per le elezioni
dell'amministratore. Essendo dieci gli appartamenti, viene deciso che servirà
la maggioranza di 8 condòmini per diventare amministratore. Luigi si incazza,
dice che cambierà palazzo ma è palese l'accordo con gli altri due amici. Il
palazzo non lo governerà Giuseppe, tutto ristagnerà, nessuno prenderà le
decisioni giuste e Angelo e Pier continueranno a pagare le fatture con la
cresta, a lucrare sulle pulizie ed a spartire il bottino con Luigi.
Dimenticavo: la via del palazzo si chiama Italia e il quorum
irraggiungibile degli 8 condòmini su dieci è il premio di maggioranza portato
al 42,5 % anch'esso impossibile per chiunque, deciso oggi da Angelino Alfano e
Pierfi Casini con Pierluigi Bersani finto incazzato..... per ultimo Giuseppe è
un normalissimo comico....
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